Quelle lunghe file sono una preghiera: 1milione 500mila persone al Pane Quotidiano nel 2024

Milano

Quella lunga fila quotidiana che si ripete nell’assenza di un’amministrazione che sa guardare e operare, è una preghiera, una lunga preghiera silenziosa dell’indigenza, spesso dell’umiliazione. Anche questa è Milano. La preghiera non sa toccare il cuore di chi potrebbe intervenire, lasciando alla carità l’iniziativa dell’ascolto e della soluzione.

“Noi oggi abbiamo delle medie che sono dei 4.500 ai 5.000 passaggi al giorno, che è un numero veramente considerevole, nell’arco di un anno abbiamo più di un milione e mezzo di passaggi. Qui noi stiamo svolgendo un’attività solidaristica che non è più sussidiaria, come dovrebbero essere tutte le attività solidaristiche, ma stiamo svolgendo un’attività necessaria e questo è un grosso problema”. Lo dice a LaPresse Luigi Rossi, Presidente di Pane Quotidiano l’associazione che dal 1898 si occupa di distribuire pacchi alimentari ai milanesi più in difficoltà.

“A Milano chiaramente le persone che non ce la fanno – continua Rossi – qui non è tanto un problema di disoccupazione, qui il è che probabilmente il lavoro è aumentato, c’è molta più occupazione rispetto al passato, il vero problema è il potere d’acquisto: oggi con uno stipendio medio di 1400-1500 euro a Milano non si vive”.

Rossi poi spiega quello che i volontari del Pane Quotidiano stanno facendo in questi giorni che precedono le feste: “Noi facciamo sempre qualcosa in più per rendere anche un pochino più speciale il Natale per i nostri ospiti, chiaramente oltre al panettone, riusciamo a rinforzare un po’ la nostra razione alimentare grazie proprio alle aziende che ci mettono a disposizione più alimenti e soprattutto più varietà di alimenti”.

Sì, perché all’innocenza dei bambini come si fa a spiegare la rinuncia, la privazione anche a Natale?

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