Se un “gioco” diventa molestia e aggressione sessuale. Nel silenzio delle femministe da salotto

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Dall’analisi dei filmati dall’alto si sta facendo strada l’ipotesi del “taharrushgamea”, l’espressione araba che indica il fenomeno delle “molestie collettive” come forma di aggressione sessuale di massa a una singola donna. Una pratica documentata per la prima volta in Egitto nel 2005 dalle forze dell’ordine contro le proteste femministe di Piazza Tahir e poi diventato più frequente in varie manifestazioni, come in Germania, a Colonia, durante i festeggiamenti del Capodanno 2015-2016 e oggi anche a Milano in Piazza Duomo.

Un gioco che platealmente manifesta la mancanza di rispetto per la donna e la sua dignità. Agli immigrati che siano di prima o seconda generazione, che ripetutamente evidenziano il loro disagio, questa è l’integrazione basilare che non vogliono capire e neppure professare. La donna diventa oggetto di un gioco volgare e incivile. E non ci sono parole per definire, giustificare, tale è l’orrore dei loro comportamenti, un vero schiaffo alle più elementari considerazioni per una convivenza. E le femministe da salotto sempre pronte a difendere le “vittime” di sessismo, sempre attente a segnalare comportamenti o frasi anche lontanamente provocatori, tacciono e non sprecano una parola in difesa delle donne molestate. Il fatto è che i molestatori sono stranieri e allora il silenzio diventa un obbligo.

La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari, per 4 giovani cittadini egiziani di 19 e 20 anni, gravemente indiziati dei reati di violenza sessuale di gruppo e di rapina aggravata.

La cronaca su quanto è emerso

Oltre a una studentessa di Liegi e alcuni suoi amici, ci sarebbero “anche altri due giovani inglesi” tra le vittime delle aggressioni di Capodanno in Piazza Duomo a Milano. A rivelarlo è la testata belga Sudinfo, nel giorno in cui la studentessa è stata interrogata. I due inglesi sono “una ragazza e il suo compagno, che avevano incontrato i sei giovani di Liegi a Milano, nel pomeriggio del 31 dicembre, e avevano simpatizzato con loro. La coppia si è presentata presso un commissariato di polizia e ha sporto denuncia”, scrive la testata francofona belga. La procura di Milano indaga su almeno 5 casi di presunti abusi sessuali.

Anche una donna italiana si è detta pronta a denunciare, mentre si indaga pure su un altro caso che riguarderebbe un’italiana che era col compagno. Un altro episodio riguarderebbe una sudamericana, da identificare, e infine si indaga sul caso di una coppia di inglesi, quelli, appunto, di cui parla la testata belga Sudinfo.

Dunque non sarebbe isolato il caso della 20enne Laura Barbier, la studentessa di Liegi, in Belgio, che ha denunciato di essere stata accerchiata da 30-40 uomini arrivando a temere di “morire” e che è stata sentita: anche una ragazza lombarda ha fatto sapere agli investigatori di essere pronta anche a lei a sporgere formale querela come vittima delle molestie di Capodanno. La procura indaga inoltre sul caso di una donna inglese – riportata dalla stampa belga -, di una coppia di Reggio Emilia che avrebbe subito palpeggiamenti (la donna non avrebbe intenzione di querelare) e una quinta vittima sudamericana, indicata come presente al momento dei fatti. Gli inquirenti hanno fatto un appello a potenziali ulteriori vittime o testimoni oculari di presentarsi alle forze dell’ordine.

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