Lavorare nel turismo: nuove professioni, formazione e opportunità di crescita

Attualità EXPLORER - Cultura Turistica a 360°

Il settore torna a correre e cerca figure specializzate in sostenibilità, tecnologie digitali ed esperienze innovative. La formazione mirata e l’aggiornamento continuo diventano le carte vincenti per chi vuole costruire il proprio futuro nell’ospitalità.

La spinta a esplorare luoghi ignoti, a confrontarsi con orizzonti sempre nuovi, è profondamente radicata nell’essere umano. Lo evidenziava Marguerite Yourcenar quando paragonava l’uomo a un uccello in cerca di migrazione, sottolineando la nostra “vitale necessità di sentirsi altrove”. Non si tratta soltanto di semplice curiosità: partire, cambiare aria e allontanarsi dalla routine risponde a un bisogno di rinnovamento, di arricchimento interiore e, in ultima analisi, di sopravvivenza dell’animo.

Il turismo come motore economico

Nonostante i rallentamenti degli ultimi anni, il turismo rimane uno dei settori trainanti dell’economia globale. Prima della pandemia, secondo il World Travel & Tourism Council (WTTC), generava oltre il 10% del PIL mondiale, mentre in Italia incide per circa il 7% del PIL, impiegando almeno 1,7 milioni di persone. Flussi internazionali e innovazioni tecnologiche hanno modificato il volto del turismo, spingendo gli operatori a sperimentare formule inedite: dal “turismo di prossimità” a quello “culturale” ed “esperienziale”, sempre più basato sull’uso dei dati e su prenotazioni online.

Lo studio di Banca d’Italia sull’andamento del turismo

Un quadro aggiornato della situazione italiana emerge dallindagine sul turismo internazionale condotta dalla Banca d’Italia ai fini della bilancia dei pagamenti. Dal rapporto si evince che nel 2023:

  • La spesa a prezzi correnti di viaggiatori stranieri in Italia e degli italiani all’estero è proseguita in crescita, con un surplus turistico attestato a 20,1 miliardi di euro (1,0% del PIL), tornando ai livelli del 2019.
  • È particolarmente rilevante l’aumento della spesa dei viaggiatori provenienti dai Paesi extra-UE, che torna ai livelli pre-pandemici, e la crescita di quella culturale nelle città d’arte, soprattutto in Italia centrale.
  • Resta invece leggermente inferiore il numero complessivo dei turisti (italiani all’estero e stranieri in Italia) rispetto al 2019, segno che la ripresa è ancora in corso ma non del tutto completata.
  • Decolla l’uso dei canali digitali per la prenotazione di pacchetti e servizi, soprattutto tra gli stranieri, ma anche tra i viaggiatori italiani.

Le professioni tradizionali e quelle emergenti

Il turismo italiano e internazionale sta vivendo un processo di trasformazione che, oltre ad adeguarsi alle mutate abitudini di viaggio, porta alla ribalta figure professionali nuove o profondamente rinnovate:

  • Guide turistiche e tour leader specializzate in percorsi tematici (enogastronomia, itinerari d’arte, cammini storici).
  • Travel designer e travel coordinator capaci di proporre itinerari personalizzati e di fascia alta.
  • Professionisti del marketing digitale e analisti dei dati, per intercettare il target giusto e ottimizzare la promozione sul web.
  • Esperti di economia circolare e turismo responsabile, in risposta a una domanda sempre più orientata alla sostenibilità.

A queste si affiancano nuove figure legate alle evoluzioni tecnologiche e ai cambiamenti di mentalità del viaggiatore moderno, come gli esperti in realtà virtuale, gli specialisti del turismo olfattivo o i gestori di centri per workation.

Le 10 professioni del turismo del futuro

Ecco dieci figure che, secondo le più recenti analisi, potrebbero affermarsi rapidamente nei prossimi anni:

  1. Destination Manager
    • Sviluppa strategie innovative per promuovere destinazioni turistiche, utilizzando IA e realtà aumentata.
    • Collabora con le comunità locali, adotta pratiche di turismo responsabile e gestisce crisi con resilienza.
  2. Esperto di turismo sostenibile
    • Integra tecnologie avanzate per ridurre l’impatto ambientale e promuovere strategie di turismo equo.
    • Salvaguarda risorse naturali e culturali, valorizzando in modo sostenibile il territorio.
  3. Gestore di centri per workation
    • Crea ambienti ibridi fra lavoro e svago, adottando soluzioni innovative e collaborazioni con comunità locali.
    • Offre servizi di benessere e sviluppo personale, integrando sostenibilità e produttività.
  4. Gestore di glamping
    • Coniuga lusso, natura e design per esperienze open air uniche.
    • Impiega materiali eco-friendly e tecnologie verdi, seguendo i trend del turismo esperienziale.
  5. Consulente di viaggi virtuali
    • Organizza esperienze immersive basate su realtà virtuale e aumentata.
    • Personalizza itinerari su misura, collaborando con piattaforme online.
  6. Guida esperienziale
    • Propone tour che vadano oltre la semplice informazione storica, puntando su incontri e narrazioni coinvolgenti.
    • Favorisce l’immersione totale nella cultura del luogo.
  7. Agente di turismo olfattivo
    • Sviluppa itinerari sensoriali basati sugli odori peculiari di un territorio.
    • Utilizza aromi naturali e oli essenziali per creare connessioni emotive con le destinazioni.
  8. Esperto in salute e sicurezza dei viaggiatori
    • Utilizza IA e big data per valutare rischi sanitari e offrire consulenza personalizzata.
    • Gestisce telemedicina e sistemi di risposta rapida alle emergenze.
  9. Gestore di esperienze ecoturistiche
    • Monitora e protegge gli ecosistemi con sensori ambientali e IA, collabora con le comunità locali.
    • Promuove conservazione della biodiversità e consapevolezza ambientale.
  10. Gestore di viaggi spaziali
  • Organizza tour nello spazio, garantendo sicurezza e comfort attraverso l’uso di tecnologie all’avanguardia.
  • Collabora con agenzie aerospaziali per promuovere l’esplorazione spaziale su scala più ampia.

Secondo Unioncamere, di qui al 2023 ci potrebbe essere un fabbisogno di oltre 3,2 milioni di posti di lavoro legati al settore digitale e alle attività “green”. Due concetti chiave guidano questa evoluzione: formazione e specializzazione.

Tendenze e prospettive future

L’innovazione tecnologica, la sostenibilità e il turismo esperienziale sono le tre grandi forze che stanno ridefinendo l’intero comparto. La Giornata mondiale del turismo, celebrata ogni 27 settembre dalle Nazioni Unite, offre l’occasione per valutare come il settore evolva di pari passo con i mutamenti tecnologici e culturali.

  • Digitalizzazione: servizi come Google Flights, Expedia, Booking e Airbnb hanno rivoluzionato il mercato, rendendo fondamentali le competenze in web marketing e data analysis.
  • Formazione permanente: la crescita esponenziale di nuove tecnologie e trend di viaggio obbliga gli operatori a continui aggiornamenti, soprattutto in ambito digitale.
  • Grandi eventi e futuro prossimo: Giubileo 2025 e Olimpiadi Milano-Cortina 2026 faranno da volano per il turismo, amplificando la necessità di figure specializzate. Nel frattempo, il World Tourism Barometer (gennaio 2024) prevede un completo ritorno ai livelli pre-pandemia entro fine anno, dimostrando la resilienza di questo settore.

Dove formarsi in Italia: corsi universitari, master e scuole di alta formazione

Per affrontare al meglio il rinnovamento del turismo e accedere alle nuove professioni del futuro, l’offerta formativa in Italia risulta particolarmente ricca e variegata, spaziando dai corsi di laurea triennali ai master universitari di primo e secondo livello, fino alle scuole di alta formazione specialistiche.

Corsi di laurea

  • Scienze del Turismo:
    • Molti atenei offrono questo percorso di studi (ad esempio l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, l’Università di Bologna, l’Università degli Studi di Palermo, l’Università del Salento, l’Università di Perugia solo per citarne alcuni) con approcci multidisciplinari che integrano economia, gestione aziendale, marketing, beni culturali, geografia, diritto, sostenibilità.
    • Alcune università propongono varianti tematiche, come Turismo enogastronomico o Turismo culturale, per rispondere alle esigenze locali o alle tendenze di mercato.
  • Economia e gestione dei servizi turistici:
    • Alcuni corsi di laurea in Economia (ad esempio all’Università di Genova o all’Università di Firenze) hanno curricula specifici in management turistico, focalizzati sulla gestione finanziaria e organizzativa di imprese del settore.

Master post-universitari

  • Master in Economia del Turismo (Bocconi di Milano):
    • Riconosciuto a livello internazionale, fornisce un taglio manageriale e una visione strategica del comparto. Affronta temi quali revenue management, marketing digitale, sostenibilità e trend globali del turismo.
  • Master in Progettazione e gestione dei sistemi turistici (Università di Bergamo):
    • Incentrato sulla creazione di progetti turistici innovativi, con attenzione alle partnership tra enti pubblici, imprese private e comunità locali.
  • Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica (CISET) a Ca’ Foscari di Venezia:
    • Offre master e corsi di alta formazione che coniugano ricerca, analisi dei dati, valorizzazione del territorio e internazionalizzazione delle destinazioni.
  • Altri percorsi di specializzazione:
    • Dal Revenue Management all’Event Management, molte università e business school (LUISS Business School, Università di Torino, Università di Padova, IULM di Milano) propongono master focalizzati sulle esigenze attuali del mercato turistico.

Scuole di alta formazione professionale

  • Istituti tecnici superiori (ITS) legati al turismo:
    • Percorsi biennali post-diploma con forte imprinting pratico (stage, project work). In questo ambito, spesso si acquisiscono competenze specifiche in ambiti come il destination marketing o l’hospitality management.
  • Accademie e scuole private:
    • Alcune realtà, come laScuola Universitaria Europea per il Turismo (UET) e il   European School of Economics (ESE), offrono corsi in lingua inglese con focus su luxurytourism, eventi internazionali e hospitality di alto livello.
    • Altre scuole si specializzano in segmenti come il food & wine o il turismo sportivo, rispondendo a nicchie di mercato in crescita.

Formazione continua e corsi online

  • Formazione permanente:
    • Molte università e aziende offrono corsi di aggiornamento in formato weekend o online, adattati a chi già lavora nel settore e desidera specializzarsi ulteriormente.
    • Piattaforme come Coursera, edX o Udemy ospitano corsi focalizzati sul digital marketing for tourism, data analysis, revenue management, con certificazioni riconosciute a livello internazionale.

Formazione specializzata, spirito creativo e aggiornamento costante: sono questi gli elementi chiave per costruirsi una carriera solida in un settore che non conosce sosta. Scegliere un corso di laurea in Scienze del Turismo o un master specifico in Economia del Turismo significa gettare basi solide per una professione dalle mille sfaccettature, che richiede competenze in economia, marketing, relazioni internazionali e pianificazione strategica. C’è spazio anche per background apparentemente distanti (ingegneria informatica, matematica, statistica, comunicazione): il turismo 5.0, con la sua spinta digitale, ha bisogno di menti capaci di innovare.

Fabrizio Antolini

“Il settore dell’ospitalità richiede la conoscenza della psicologia applicata alle scelte del consumatore – dichiara Fabrizio Antolini, professore di Statistica Economica presso l’Università di Teramo e membro dell’Osservatorio Nazionale del Turismo – Il turismo infatti definisce le scelte del consumatore che non si comporta in questo segmento di mercato (i viaggi) razionalmente ma emotivamente. L’analisi dei dati, con le moderne metodologie di machine learning sono strumenti indispensabili per prevedere il comportamento della domanda”.

Grandi eventi, tecnologie emergenti e una sensibilità crescente verso la sostenibilità contribuiscono a rendere il turismo un comparto in rapida evoluzione, pronto ad assorbire talenti in ruoli tradizionali come in quelli più avveniristici. Ed è proprio questa la forza di un settore che, come testimoniano i dati della Banca d’Italia, sta recuperando slancio e affermazione a livello internazionale, confermando l’Italia tra le destinazioni preferite di milioni di visitatori.

In quest’ottica, dal 19 al 21 marzo 2025, presso l’Università Europea di Roma, si terrà la 24ª edizione di FareTurismo, l’unico appuntamento nazionale dedicato alla formazione, al lavoro e alle politiche turistiche. “Nel 2024 sono stati finalmente rinnovati i contratti nazionali di settore, e il Ministero dell’Istruzione ha istituzionalizzato il modello “4+2” (quattro anni di scuola più due negli ITS Academy) per formare meglio i futuri professionisti – spiega il direttore Ugo Picarelli – FareTurismo offre un’importante opportunità sia per i giovani che vogliono costruirsi una carriera nel turismo sia per chi già ci lavora e vuole aggiornarsi. Con percorsi di orientamento post diploma e post laurea, colloqui con manager e selezionatori di catene alberghiere e tour operator, conferenze di aggiornamento e incontri tra scuole, università e ITS, l’evento punta a creare un collegamento diretto tra formazione e mondo del lavoro.”

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