Lo strappo tra governo italiano e Corte penale internazionale fa discutere. L’esecutivo, infatti, non ha firmato la risoluzione di condanna delle sanzioni imposte alla Cpi dal governo americano, sanzioni volute da Donald Trump. Una posizione, quella del governo Meloni, di rottura rispetto ai vertici dell’Unione europea.
Una vicenda cavalcata dalla sinistra nostrana per attaccare il governo, in modo violento e a tratti strumentale. Così, a replicare agli attacchi del fronte progressista, scende in campo Tommaso Foti, ministro per gli Affari Europei di Fratelli d’Italia. “Non siamo stati gli unici in Europa a non votare quella dichiarazione sulla Cpi, c’era anche la Repubblica Ceca. E a livello mondiale il Giappone, l’Australia, la Sud Corea. Si cerca sempre la polemica per la polemica”, tuona in un’intervista a Repubblica. “Abbiamo ritenuto che fosse poco saggio entrare all’interno di questa diatriba – riprende -. L’Italia ha fatto una valutazione legittima, ripeto, in buona compagnia. Solo in Italia si fanno processi politici in concomitanza di indagini così delicate”. “Io a differenza di Elly Schlein e Giuseppe Conte non faccio il pm aggiunto – prosegue Foti -. Ma rilevo che da parte della Cpi l’errore sul periodo in cui i reati sarebbero stati commessi da Almasri è più un orrore che un errore. Sotto il profilo del diritto, visto che si parla di un organo giudiziario”.
Poi le bordate: “Schlein parla molto ma non riesce a nascondere il naso da Pinocchio. Meloni che ci azzecca? I ministri hanno chiarito bene la dinamica dei fatti”. Rispetto al procuratore Lo Voi “la vicenda in sé è chiara: l’informativa dei servizi su Caputi non doveva finire nel fascicolo della Procura”. Quindi sulle mosse dei sovranisti europei e sul “Mega” lanciato da Elon Musk: “Non c’è una gara tra Ecr e Patrioti. I Conservatori in Europa sono protagonisti della discontinuità rispetto al passato. L’Italia è riconosciuta dagli Stati Uniti come alleato affidabile e solido. Gli Usa sono il secondo mercato di destinazione dell’export italiano e abbiamo negli Stati Uniti un export superiore a quello americano in Italia. È un elemento da tenere presente. Il presidente del Consiglio potrà essere un ‘ponte positivo’ tra l’amministrazione Usa e l’Europa”, conclude Foti. (Libero)
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