Dal 2010 oltre 56 mln chiamate al 112: tempo medio risposta 5 secondi

Attualità

Oltre 56 milioni di chiamate dall’avvio nel 2010 ad oggi per soccorsi di vario tipo e 424 interventi attivati lo scorso anno con il pulsante da personale sanitario e medico degli ospedali, grazie al servizio contro le aggressioni a loro dedicato, avviato nel 2022. Sono solo alcuni dei numeri gestiti a livello regionale dalla Centrale Unica di Risposta (Cur) gestita da Areu (Agenzia Regionale Emergenza Urgenza), attiva presso la Caserma ‘Annarumma’ di Milano.

In occasione della Giornata Europea del Numero Unico di Emergenza 112, l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha visitato la Centrale, ha incontrato il personale operativo e ha assistito in prima persona alla gestione delle chiamate d’emergenza. Presente anche il prefetto Claudio Sgaraglia. “Un modello che funziona in modo davvero straordinario, che garantisce tempi di risposta praticamente in pochi secondi, la media delle risposte quando si chiama il 112 è di 5 secondi – ha detto l’assessore – quindi mi sembra di poter dire che è un sistema collaudato e che stiamo davvero esportando non solamente in tutta Italia ma in tutta Europa. Da quando è nato, stiamo parlando del 2010, ci sono state 56 milioni di chiamate al 112 che poi sono state smistate all’emergenza sanitaria, ai vigili del fuoco, o alle forze dell’ordine quindi è un numero di coordinamento, una torre di controllo, una cabina di regia che poi distribuisce a quelle che sono le forze competenti per dare delle risposte immediate a tutti i cittadini”.

Nella centrale di Milano sono tre le sale operative, con un servizio h24. Oltre alle emergenze sanitarie, ha raccontato un’operatrice tante chiamate sono “per schiamazzi, segnalazioni in strada, liti soprattutto weekend, meno quelle per i vigili del fuoco e chiamano soprattutto per persone chiuse in ascensore, mentre è raro per incendi”. “Ultimamente – ha aggiunto– molti chiamano per aggressioni in particolare la sera” e molte sono le chiamate anche di donne che subiscono o temono aggressioni in casa o “che dicono che sta arrivando sotto casa il compagno, sono quelle che passiamo subito alle forze dell’ordine”. La funzionalità della Centrale Unica consente di rivolgere subito la richiesta all’autorità competente (polizia di Stato, carabinieri, autorità sanitaria, vigili del fuoco) e l’accesso multilingua in tempo reale, garantendo anche un servizio chat per persone con deficit uditivo. La Prefettura di Milano coordina il gruppo di monitoraggio, struttura di riferimento a livello regionale per l’analisi periodica della funzionalità del servizio 112 e per assicurare un’efficace sinergia tra le componenti del sistema. Il prefetto Claudio Sgaraglia ha evidenziato il lavoro di scrematura che fa il 112: “è un sistema collaudato di integrazione tra Stato e Regioni, gestito da una commissione composta presso il Ministero dell’Interno e presso la prefettura competente per Regione. Solo a Milano nel 2024 ci sono state un milione 382 chiamate, 50 per cento per ragioni sanitarie e il 50 per cento per ragioni di ordine pubblico” ha ricordato il prefetto.

La Lombardia è stata la regione pilota con l’ingresso del numero unico di emergenza in Italia dal 2008. La prima centrale ad aprire in tutta Italia è stata quella di Varese il 21 giugno 2010. A Milano, la centrale unica di risposta del 112 nasce il 7 maggio 2013 e il 17 dicembre 2014 ne apre una terza a Brescia. Nel dettaglio, dal 2010 ad oggi il Nue Lombardia ha gestito 56.737.385 chiamate; solo nel 2024, le chiamate per l’area di Milano – le più numerose in tutta la regione – sono state pari a 1.382.507 (che diventano 1.801.376, ove sommate alle chiamate che la CUR di Milano gestisce a supporto extraregionale di Liguria e Sardegna): tra di esse, quasi il 50% ha riguardato emergenze sanitarie, mentre la restante parte ha reso necessario l’intervento delle Forze di Polizia e delle Polizie Locali. Al centro di questo sistema anche le aggressioni contro il personale sanitario.

Dal 2022, Regione Lombardia ha installato pulsanti di allarme antiaggressione nei pronto soccorso di 22 ospedali regionali, con 424 interventi attivati nel 2024 grazie al collegamento diretto con la CurNue 112. Partendo da Milano hanno aderito anche altre province, Monza Brianza e Lecco, in questi giorni anche Como. C’è anche un sistema di e-call che si attiva in caso di incidenti stradali: è un sistema installato sul veicolo dalla casa automobilistica ed è in grado di contattare automaticamente il 112, o schiacciando il pulsante oppure in caso di impatto si attiva automaticamente.

Il direttore generale di Areu Massimo Lombardo, ha commentato in particolare i numeri di Milano: “C’è un grande afflusso per motivi di lavoro, di studio e quindi il numero di chiamate è oggettivamente superiore e ahimè anche la proporzione tra eventi sanitari e eventi legati alle forze dell’ordine e vigili del fuoco è leggermente sbilanciata verso le forze dell’ordine. Sicuramente è un numero unico di tutte le emergenze, quindi è fisiologico che ci siano anche le emergenze d’ordine pubblico e il nostro ruolo, la nostra capacità è stata quella di trasferire in maniera veloce e appropriata la chiamata alla centrale operativa competente per il tipo di problema.” Nelle centrali lavorano un centinaio di persone, h 24. “La gestione in poche parole, anche la comprensione con poche parole del tipo di emergenza, fare le domande giuste, è un’attività importante. I nostri operatori sono di grandissima qualità, sono stati formati apposta per questo e ricevono comunque continuamente una formazione. È un mondo professionale in continua evoluzione”. Alla centrale arrivano anche molte chiamate (circa il 46%) che non riguardano urgenze e che vengono scartate “In passato è stato proprio il 50 per cento, adesso diciamo che sono ridotte un po’ le telefonate che scartiamo vuol dire che la gente conosce meglio il servizio e lo usa in maniera più appropriata”, ha spiegato.

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