I colori del bosco animano il nuovo reparto per i neonati prematuri all’Ospedale Buzzi di Milano: un grande progetto di Silvio Irilli
L’artista Silvio Irilli, che ha già portato serenità e una dimensione ludica in molti reparti pediatrici degli ospedali italiani, con il suo progetto “Ospedali Dipinti”, si appresta ora a realizzare un altro grande progetto per il nuovo reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano.
Abbiamo incontrato Silvio Irilli a Milano perché ci illustrasse il progetto.
“Sognare a Colori” è il titolo del progetto per il nuovo reparto del Buzzi. Perché lo ha chiamato così?
“Guardando la foto di un bambino prematuro, ricoverato con gli occhi chiusi, in lotta per la vita, ho immaginato che stesse sognando e che la sua sfida per la vita potesse essere un viaggio in un futuro colorato. Ho quindi pensato che il progetto potesse intitolarsi “Sognare a Colori”.
Quale tema ha immaginato per questo nuovo progetto?
“Dopo essermi confrontato con l’Associazione OBM ETS e i medici del nuovo padiglione di Terapia Intensiva Neonatale, ho pensato a un tema naturalistico: un paesaggio verde, con le piante e gli animali di un bosco incantato in una giornata primaverile, in cui il cielo è azzurro e sereno”.
Come si articola il tema negli spazi del nuovo reparto?
“Nella prima fase, quella della terapia intensiva, in cui i neonati sono ad alto rischio, ho ideato personaggi in stile cartoon. Ci sarà la stanza del grillo, della farfalla, della rondine, della coccinella ed altri animali personificati. Nella seconda fase, dedicata alla terapia sub-intensiva, in cui la tensione è sempre alta, ma incomincia ad allentarsi, ho immaginato camere con il tema del “fiore”, quindi girasoli, papaveri, margherite, campanella, primula e altri, con disegni più realistici. Infine, nella terza fase del ricovero ospedaliero, ho reso protagonisti gli alberi: tiglio, betulla, quercia, salice, abete. Inoltre, il corridoio di collegamento con il nuovo reparto avrà pareti con prati, alberi e mongolfiere multicolori e il soffitto con un cielo azzurro e nuvole bianche trasportate dalla brezza primaverile. Questi temi naturalistici caratterizzeranno anche le postazioni di lavoro e gli spazi comuni”.
Con “Ospedali Dipinti”, l’arte è entrata nella pediatria di molti ospedali. Ci parli del progetto.
“Ospedali Dipinti” nasce nel 2012, dopo che alcuni medici del Policlinico Gemelli di Roma, vedono le mie decorazioni all’Acquario di Atlanta e mi contattano per realizzare opere nel reparto di radioterapia oncologica pediatrica. Al Gemelli ho ripreso il tema del mare e l’ho sviluppato, animando il fondale e la superficie marina con personaggi, come delfini e tartarughe, che potessero rendere più lieve il peso delle cure in ospedale e accendere la fantasia dei piccoli pazienti. Il risultato è stato straordinario: i bambini, dai tre anni in su, si mettevano a parlare con i personaggi come se questi fossero reali, interamente catapultati con loro in una dimensione fiabesca. Da qui il successo dell’iniziativa”.
I bambini erano quindi più disposti ad accettare le cure e ne traevano maggior beneficio?
“Sì. L’ambiente sereno e accogliente in cui erano immersi li portava ad essere più tranquilli e a collaborare con i medici e questo è di grande supporto per la riuscita delle cure”.
Nel caso del Buzzi, i neonati prematuri sono troppo piccoli per mettersi a giocare con i personaggi che li circonderanno. Tuttavia, un ambiente che infonde serenità sarà in ogni caso di giovamento…
“Certamente. L’impatto positivo sarà in primo luogo sul personale medico e paramedico e sui genitori. Questi ultimi avranno la possibilità di stare con i loro piccoli giorno e notte nelle “Family room”, ambienti all’avanguardia sia per la tecnologia a disposizione che per l’atmosfera accogliente. Se coloro che hanno a che fare con questi piccolini saranno più rilassati e sorridenti, anche i neonati affidati alle loro cure, avranno un beneficio indiretto”.
Ricordiamo che il progetto non sottrae nemmeno un euro al SSN.
“Infatti, sono i privati che finanziano il progetto volontariamente perchè ne condividono i valori. Per il Buzzi, l’Associazione OBM ETS si occuperà della campagna di raccolta dei fondi. I donatori sono solitamente famiglie che hanno avuto bimbi ricoverati in ospedale e sono molto sensibili al tema della serenità e dell’accoglienza nei reparti oppure aziende che desiderano collaborare alla realizzazione di un’opera a misura di bambino”.
Si può, come dire, “adottare una camera”?
“Sì. Usiamo questa espressione perché, indirettamente, il donatore che finanzia la realizzazione di una camera è come se adottasse tutti i piccolini che vi soggiorneranno. In tal caso il donatore vedrà il proprio logo sulla targa donazioni del reparto, il link alla propria azienda inserito direttamente nel logo sul sito “Ospedali Dipinti” e il tag dell’azienda in tutti i post sui social del progetto.Contribuire a questo progetto significa entrare a far parte di una grande squadra per un’opera senza tempo dove la firma più importante non sarà la mia, ma di tutti coloro che sosterranno l’iniziativa. Uno per tutti e…tutti per i bambini!
Tutte le informazioni per contribuire:
https://ospedaledeibambini.it/nuovo-reparto-di-terapia-intensiva-neonatale/
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Laureata in Filosofia
Counselor, Content Creator, Critico d’arte e Consulente artistico
Ha pubblicato su Domus – Editoriale Domus,
Architettura e Arte – Ed. Pontecorboli, Materiali di Estetica – Ed. CUEM
Bellissima idea