Erp, Regione: Aler, stanziamento13mln per servizi accompagnamento sociale in Lombardia

Lombardia

I servizi di ‘accompagnamento sociale’, già presenti in diversi quartieri Aler di Milano, saranno diffusi in tutta la Lombardia attraverso uno stanziamento di quasi 13 milioni di euro a valere sui fondi comunitari PR FSE. Lo stabilisce una delibera di Giunta approvata su proposta dell’assessore regionale alla Casa e Housing sociale, Paolo Franco. Le risorse saranno investite per potenziare i servizi sociali e territoriali nei quartieri popolari di Milano e della Lombardia nel biennio 2025-2026, diffondendo sempre più i modelli già sperimentati con i progetti ‘C.A.S.A.’ (Centri Aler per i servizi abitativi) in 6 quartieri di edilizia residenziale pubblica di Milano: San Siro, Mazzini, Gratosoglio, Molise Calvairate, Lorenteggio e Salomone.

Saranno dunque realizzati nuovi presidi nei caseggiati Aler con la presenza di custodi e ‘community manager’ per l’assistenza agli inquilini, ambulatori sociosanitari di prossimità e servizi destinati alle donne vittime di violenza. “L’obiettivo – spiega l’assessore Franco – è migliorare la qualità della vita dei cittadini e intensificare la presenza delle istituzioni nelle zone a maggiore vulnerabilità sociale. Abbiamo assegnato a questo progetto ulteriori 104.000 euro, in modo da consentire a tutte le Aler lombarde di realizzare nuovi servizi di accompagnamento sociale in tutta la Lombardia. Si tratta di adottare sui diversi territori quanto già messo in atto con gli spazi ‘C.A.S.A.’ che a Milano stanno producendo risultati importanti in termini di sostegno ai cittadini perbene che vivono nelle case popolari e non devono essere lasciati soli. In virtù di queste esperienze positive – prosegue l’assessore Franco – abbiamo deciso di incrementare i servizi di accompagnamento sociale consolidando i progetti all’interno della programmazione comunitaria, nel pieno rispetto della ‘Missione Lombardia’, il piano di rilancio delle politiche abitative regionali che mette al centro le necessità delle persone e delle famiglie, accanto agli investimenti per le ristrutturazioni, le manutenzioni e la rigenerazione urbana”.

Il servizio di portierato, attraverso i custodi, ha un elevato valore sociale e rappresenta un primo presidio importante per la vivibilità della struttura e degli spazi comuni. Mentre il community manager (detto anche operatore di quartiere) è un’innovativa figura professionale che lavora per rispondere alle necessità degli inquilini offrendo loro un punto di ascolto e un aiuto per risolvere problemi legati a questioni di carattere sociale, amministrativo o tecnico. Attraverso l’attivazione di ambulatori sociosanitari, con le figure del medico o dell’infermiere di quartiere, si attua un potenziamento dei servizi all’interno del quartiere: prestazioni infermieristiche domiciliari, consulenze in telemedicina, presa in carico e monitoraggio di pazienti cronici e fragili, sportello di supporto psicologico e servizio di fisioterapia. Rilevante anche l’impegno delle associazioni attive nel contrasto alla violenza di genere, che possono insediarsi negli spazi adibiti al progetto ‘C.A.S.A.’ garantendo sostegno alle vittime e occupandosi di reinserimento lavorativo, orientamenti ai servizi del territorio e laboratori formativi e creativi.

I 13 milioni di euro per i nuovi servizi di accompagnamento sociale rientrano in un più ampio piano da 70 milioni di euro, diviso in due linee di intervento, per il potenziamento dei servizi di sostegno all’abitare per le persone in condizioni di vulnerabilità. L’altra linea di intervento riguarda l’erogazione di contributi agli inquilini delle case popolari in condizioni di difficoltà, sostenendoli nel pagamento del canone di affitto e delle utenze.

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