I racconti di Capitan U 1947: Simone Cristicchi

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Non ho seguito il Festival di Sanremo 2025, mi sono rifiutato dopo la conferenza stampa nella quale il direttore artistico  Carlo Conti ha dovuto dichiararsi antifascista, anche se ha sottolineato che era una domanda che probabilmente centrava in quel momento come i cavoli a merenda …  A N C O R A ?!? …

Dopo 70 anni, ancora questi “sinistri” ( … che un vero comunista, Marco Rizzo, probabilmente l’ultimo rimasto, ha accomunato tutti , durante un recente suo intervento ad un Tg4, nel termine “schifo” e prendendone decisamente le distanze … ) pretendono quasi l’esibizione di un patentino di attestazione dell’antifascismo per continuare a tenerci tutti sotto pressione, rinchiusi in un guscio ammuffito e ricolmo di ragnatele di ideali contorti e disegni sovversivi. N O !!! … mi sono rifiutato, e, per non rischiare di assistere all’ennesima copia delle ultime deliranti edizioni con canzoni conniventi e a braccetto di una certa politica, ho preferito l’opzione di andarmele ad ascoltare successivamente sul web per sceglierne un paio da analizzare e commentare.

Ho scelto “La Cura per me”, interpretata da Giorgia e scritta a tre mani e  “Quando sarai piccola”, scritta e interpretata da Simone Cristicchi. Sono giunto a delle valutazioni ed assegnato dei voti personali:

5 a Giorgia, ovvero 10 in tecnica esecutiva da “number one” e 0 in emozioni da me percepite, neanche la più piccola “stupida emozione”. Sono sincero e, sottolineando che è solo una mia personale valutazione e che a 77 anni suonati non soffro di invidia, perché la musica per me ormai da molti anni non è più un’attività primaria, e, sono certo, quindi, che Georgia non si offenderà ne replicherà, tanto più che in tempi addietro ho letto una sua dichiarazione dove affermava che, pur chiamandosi Giorgia, non era  una rompi co…ni. Scherzo anch’io con te, Giorgia, come hai fatto tu con la “allora”  futura Presidente del Consiglio … la sana ironia spesso è un’arte.

10 a Simone Cristicchi, ovvero 10 per intensità esecutiva e 10  per emozioni emanate e da me percepite. Ho rivissuto nella sua esibizione il dramma mio e di mio fratello Paolo esauritosi undici anni fa con la morte della nostra cara mamma affetta da una forma “grave” di Alzheimer. Gli ultimi due anni, ogni fine settimana, da Milano partivamo per Chiavari per andare a passare due giorni con lei, nella sua casa dove viveva accudita dal suo compagno e nostro secondo padre, Primo.  Lei ci riconosceva o faceva finta di riconoscerci,  e, pur essendo io undici anni più grande di mio fratello, lei si ricordava di noi come due gemellini che si rincorrevano per casa tutto il giorno a gattoni. Verso mezzogiorno uscivamo per andare all’osteria “da Ivo”, e, mentre Primo ci offriva il pranzo, lei ci donava  una piccola mancia per le spese di viaggio da noi sostenute, mettendoci nella condizione di accettarla per non rischiare poi di offenderla.

Quando il suo compagno ha dovuto allontanarsi da lei per gravi motivi di salute, noi l’abbiamo affidata ad un istituto specializzato ed io, ormai in “pensione”, con mia moglie mi sono trasferito momentaneamente a Chiavari per starle vicino fino all’ultimo istante. In Italia i malati cognitivi sono oltre un milione e alla maggior parte dei figli che li hanno in cura viene spesso offerta come unica soluzione l’eutanasia … assurdo, ma pare sia così.

Per questa sua canzone, inno alla vita e all’unita familiare nel bene e nel male, nonché per altre sue valutazioni sull’aborto o l’utero in affitto, Simone Cristicchi da alcuni viene considerato un fascista nazionalista … ma andate a farvi fottere e lasciateci pensare e comportare liberamente! … Voi procedete pure nelle vostre accecanti convinzioni, nessuno ve lo vieta, anche se questa cecità congenita vi impedisce di vedere che il mondo sta cambiando e il vostro tempo è in via di esaurimento, dall’America all’ Europa … all’ Italia.

Concludo il mio racconto, amici cari, offrendovi l’esibizione di Simone Cristicchi a Sanremo, con il testo a seguire, di” Quando sarai piccola”, una poesia che racconta quando i genitori diventano figli.

Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei, ti starò vicino come non ho fatto mai.
Rallenteremo il passo se camminerò veloce, parlerò al posto tuo se ti si ferma la voce.

Giocheremo a ricordare quanti figli hai, che sei nata il 20 marzo del ’46.
Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito, ti dirò di mio padre ovvero tuo marito

Ti ripeterò il mio nome mille volte perché tanto te lo scorderai, ed è ancora un altro giorno insieme a te
per restituirti tutto quell’amore che mi hai dato e sorridere del tempo che non sembra mai passato.

Quando sarai piccola mi insegnerai davvero chi sono, a capire che tuo figlio è diventato un uomo.
Quando ti prenderò in braccio e sembrerai leggera come una bambina sopra un’altalena
preparerò da mangiare per cena, io che so fare il caffè a malapena.

Ti ripeterò il tuo nome mille volte fino a quando lo ricorderai ed è ancora un altro giorno insieme a te
per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato e sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato.

Ci sono cose che non puoi cancellare, ci sono abbracci che non devi sprecare,
ci sono sguardi pieni di silenzio che non sai descrivere con le parole.
C’è quella rabbia di vederti cambiare e la fatica di doverlo accettare,

ci sono pagine di vita, pezzi di memoria che non so dimenticare.

Ed è ancora un altro giorno insieme a te per restituirti tutta questa vita che mi hai dato,

e sorridere del tempo e di come ci ha cambiato.

Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte che non avrai paura nemmeno della morte,
tu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronte … adesso è tardi, fai la brava … buonanotte

 

Quando sarai piccola … un capolavoro!

Capitan U !947

(alias Umberto Napolitano)

10 thoughts on “I racconti di Capitan U 1947: Simone Cristicchi

  1. ed è ancora un altro giorno insieme a te
    per restituirti tutto quell’amore che mi hai dato

    Per Tutti dovrebbe bastare solo questo x capire
    Grazie CapitanU 💞

  2. Nemmeno io ho seguito il Festival.
    Come te le ho poi ascoltate da YouTube. A me anche è piaciuto più di tutti Cristicchi, ma anche Brunori Sas e un po’ Lucio Corsi.
    Gli altri non pervenuti.
    Buona giornata Umberto e a presto.

  3. Ciao Caro Umberto
    Non seguo il festival….una pagliacciata già decisa prima di inziare
    Riguardo alla questione “antifascismo”…..I sinistri non avendo argomenti e idee si attaccano a cose ormai morte e sepolte per poter attaccare e dire cose, inutili e anacronistiche
    Ora anche l’inno di Mameli non è inclusivo…MA BASTA..!!!!!!!
    Un abbraccio e sempre forza Milan
    Marco

  4. Mi ci sono ritrovata nella canzone di Cristicchi,mia madre era diventata mia figlia ed io la sua mamma,voleva che dormissi con lei e le tenevo la mano tutta la notte. Quando sarai piccola,meritava la vittoria assoluta. Ma come tutti sappiamo il festival è pilotato,e mi fermo qui…..

  5. Ciao Capitan U, leggo che non hai seguito il festival mentre da sempre a casa mia subentra una settimana festaiola con tanto di pagella e qualcosa di succulento nei piatti. Quest’anno è stato un anno migliore, con meno politica e più canzoni (era ora) e la mia pagella ha sempre visto al primo posto Simone Cristicchi. Il contenuto del suo brano ha toccato tanti cuori, tante famiglie e non sapevo che anche tu ti fossi trovato ad essere “genitore” della tua amata mamma tornata bambina. Grande poesia in questo brano così vissuto … non ha tralasciato niente ed ha, invece, rilasciato nei nostri cuori un’importantissimo messaggio … amore, e, famiglia unita sempre, nei giorni belli e in quelli … un po’ meno. Chi lo ha criticato, farneticando strampalate ideologie, ha perso l’occasione di tacere, almeno per una volta! … Ti abbraccio, Capitano ❤️

  6. Preferisco il Festival vecchia maniera una canzone e due interpreti diversi…..quando era veramente il Festival della canzone italiana…belle melodie orecchiabili…bei testi ….si cantavano subito …..Nel blu dipinto di Blu… Quando Quando Quando….sono conosciute nel mondo…..anche tu Caro amico Umberto hai avuto l’onore di vivere quei momenti facendo il tuo esordio come autore nel 1967…con.. Il Cammino di ogni Speranza cantato da Caterina Caselli…e da due big internazionali Sonny e Cher…molti Big internazionali hanno partecipato in quegli anni cantando in italiano e tutti italiani e non sapevano cantare senza aiuto d tecnologie le giurie erano severe seguivano musica e parole scrupolosamente…..adesso lo seguo ma non mi piace non è semplice e genuino come una volta…..w la musica e la melodia italiana

  7. Bravissimo Umbi, d’accordissimo con te riguardando il Festival , non l’ho seguito come facevo gli altri anni, l’ho visto a singhiozzi, troppi Trap e Rappers, ormai c’è stato l’invasione di questi cantanti non cantanti ( colpa di Carlo Conti che li ha scelti, lasciando a casa veri artisti come i Jalisse e Albano ), il Rap e nato 50 anni fa, le musiche sono sempre uguali testi orrendi, che istigano la violenza sulle donne, in un brano Olly diceva “Se mi lasci ti ammazzo” …Mi è venuta in mente la povera Giulia Cecchettin,) …E che dire su Tony Effe? Che si era arrabbiato perché gli organizzatori gli avevano vietato di indossare una collana del valore di circa €40,000 !!! E lui aveva minacciato di abbandonare il Festival, … “Damme na mano” te la do volentieri a sparire dal festival una volta per sempre, non capisco i vari Mahmood, Gaia, Emma Marrone, Noemi, Lazza e la stessa Giorgia che gli hanno mostrato sostegno…Simone Cristicchi mi ha emozionato, un bellissimo brano, strameritava di vincere, con lui avremmo fatta più bella figura al Eurovision Song Contest.
    Non sapevo che anche tu hai vissuto lo stesso dramma per la tua carissima mamma, purtroppo anche nella mia famiglia stiamo vivendo lo stesso dramma, per mia cugina. E speriamo che una volta per sempre possiamo sconfiggere questa brutta malattia.

  8. Che ricordi Umberto!
    Mi ricordo anch’io che vi prendeva per gemellini. Mi ricordo che una sera, dopo aver mangiato da Ivo, stavamo accompagnando tua madre e Primo a casa e siamo passati per una via dove c’erano i gabbiani sul tetto che facevano il loro verso e lei mi disse adesso senti che stanno zitti…. Ha fatto il loro verso e i gabbiani all’improvviso sono stati zitti!🤣🤣🤣
    Ritornando a Sanremo a me e ‘ piaciuto solo Luciano Corsi. 😘

  9. Ben ritrovato Capitan U!
    A me il festival della canzone italiana piace .
    Trovo che la musica sia davvero una “cura ” anzi, la “cura” per esprimere il meglio di se’ , entrare nel cuore della gente che si rivede in un’emozione, in una situazione,in una parola , un vissuto comune.
    Da un’artista della canzone come te non mi sorprende il tuo pensiero che condi
    vido soprattutto quando parli di coerenza che ti muove a fare scelte di principio come hai sempre fatto nel passato e nel presente.
    Sono daccordo con le pagelle dei due cantanti che hai preso in esame: Giorgia ,come ha sottolineato anche il grande Mogol in una intervista post festival , dovrebbe cambiare modo di cantare ed andare oltre l’uso della voce..come dire tanta tecnica e poca anima!
    Il testo di Cristicchi?
    Pura poesia in musica.Sono contenta di poter godere di tanta bella musica
    …italiana!
    Un abbraccio Umbi

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