Il Papa è fuori pericolo? “No, non è fuori pericolo”: lo ha detto il professor Sergio Alfieri, durante un briefing al Gemelli sulle condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato da 8 giorni per una polmonite bilaterale. “Il Papa è stato curato per una forma infettiva” e “come tutti i pazienti di 88 anni” inizialmente “è stato curato a casa per una influenza” e quando “non è stato più possibile curarlo a casa è venuto in all’ospedale”.
Briefing del Gemelli
“Lui non si risparmia, si è affaticato”, ha spiegato Alfieri, del Policlinico Gemelli, che sta seguendo Francesco durante il suo periodo di ricovero per una polmonite bilaterale. “La bronchite asmatica rimane, la malattia cronica rimane. Lui si rende conto che la situazione è grave. A volte gli manca il respiro”: ha spiegato Alfieri, aggiungendo che comunque “ha un respiro spontaneo, si alimenta, non è attaccato a nessun macchinario”. E “ha la testa di un sessantenne, un cinquantenne”. Comunque “il Papa si rimetterà e tornerà a Santa Marta. Noi lavoriamo per curare il paziente. La parte cronica resterà, la parte acuta sarà risolta”, ha sottolineato Alfieri, durante il briefing, precisando poi che “non è in pericolo si vita ma la situazione è che è il Papa, ma è anche un uomo”, specificando che “rimarrà in ospedale fino a quando saranno terminate le cure ospedaliere, cioè almeno tutta la prossima settimana”.
Condizioni del Papa
E’ un bravo paziente? “Qui al Gemelli fa tutto quello che deve fare”, ha risposto il medico, ricordando: “Non facciamo fake news, noi nei bollettini diciamo solo la verità, anche il Papa lo ha sempre fatto. Quello che si scrive nei bollettini medici è solo la verità”. “Il Papa, che ha un cervello più grande di quello di tutti noi messi insieme, sa che è in pericolo. Cosa può capitare? Che questi germi, che oggi sono localizzati nei polmoni, nonostante tutte le terapie” passino nel sangue. A quel punto “una sepsi sarebbe difficile da curare”, quindi “il vero rischio è che i germi passino nel sangue. Oggi non ci sono”. Papa Francesco “sta rispondendo alle terapie”, che gli vengono somministrate, ha successivamente spiegato il medico personale del Pontefice, Luigi Carbone il quale ha precisato che “non sono state cambiate ma potenziate le terapie.”
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