Cellule staminali cordonali: come valorizzare questo patrimonio

Scienza e Salute

Raccolta insufficiente e normative inadeguate, serve più tutela e innovazione

Le cellule staminali presenti nel sangue del cordone ombelicale rappresentano una risorsa biologica di inestimabile valore. L’interesse scientifico è confermato da oltre 1700 trial clinici condotti a livello globale, di cui circa 300 in Europa. Questi dimostrano l’efficacia dell’uso del sangue e del tessuto cordonale nel trattamento di numerose patologie. Ciò che rende speciali queste cellule è la loro natura non specializzata. Gli permette di trasformarsi in diversi tipi cellulari, come neuroni, globuli bianchi o cellule cutanee. Essendo giovani e prive di danni causati da malattie, terapie o dall’invecchiamento, possiedono una maggiore capacità di attecchire nelle aree del corpo che necessitano di rigenerazione. Per questo, vengono utilizzate sia nel trattamento di gravi patologie, come leucemie e tumori, sia nella ricerca di nuovi bersagli terapeutici e nella riparazione di tessuti danneggiati, ad esempio a seguito di un ictus.

Conservare le cellule staminali del cordone ombelicale rappresenta una forma di prevenzione e in molti casi una soluzione salvavita. Il Ministero della Salute, attraverso il decreto ministeriale “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato” del 18 novembre 2009 (aggiornato nel 2014) consente la conservazione di cellule staminali da sangue cordonale per uso autologo, dedicato al neonato o ad un consanguineo, presso le banche di sangue placentare esistenti sul territorio nazionale e viene specificata all’allegato una lista di oltre 70 patologie per le quali questa pratica ha dato dimostrazione di successo.

“La conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale è una vera e propria assicurazione per tutta la famiglia, immediatamente disponibile e soprattutto compatibile fino al secondo grado di parentel, è molto importante tutelare questa preziosa risorsa – spiega Luana Piroli Direttore generale e della raccolta di “In Scientia Fides” – La conservazione autologo – famigliare offre una grande opportunità alle famiglie che hanno predisposizioni a sviluppare quelle oltre 70 patologie indicate nel decreto ministeriale per cui lo stesso Ministro della Salute ne consiglia la conservazione sulla base delle indicazioni cliniche. É molto importante che le famiglie decidano di conservare il loro patrimonio biologico presso una biobanca, ovvero una struttura sanitaria, che sia accreditata FactNetcord, unico ente regolatore del settore a livello internazionale che rappresenta l’unica assicurazione sulla solidità scientifica, di aggiornamento e di rilascio del campione”.

Le staminali autologhe del cordone ombelicale hanno innumerevoli vantaggi, tra cui l’assenza di rischi per il ricevente, il ridotto rischio di trasmissione di infezioni, l’immediata disponibilità, il ridotto o quasi nullo rischio di rigetto (la cosiddetta graft-versus-hostdisease – GVHD), oltre alla capacità di specializzarsi in diverse tipologie di cellule/tessuti, e parecchie proprietà antiinfiammatorie ed immunomodulatorie.

“Le cellule staminali contenute nel cordone ombelicale sono un patrimonio biologico inestimabile – conclude Luana Piroli – che può essere prelevato alla nascita, senza alcun rischio per la mamma e il bambino, e conservato per tutelare la salute di tutta la famiglia”.

Trial clinici in corso in Italia:

https://clinicaltrials.gov/ct2/results/map/click?map.x=760&map.y=1126&term=cord+blood&map=EU&mapw=1345

 

In Scientia Fides è una struttura sanitaria (Biobanca) che ha lo scopo di garantire un’assicurazione biologica a chiunque voglia avere nel tempo, per sé e per i propri figli, un’opportunità terapeutica e diagnostica, immediatamente disponibile attraverso la conservazione autologo-dedicata di cellule staminali adulte con particolare riferimento a quelle contenute nel sangue cordonale.

Attualmente consente a oltre 15 mila genitori di garantire per sé e per i propri figli un’opportunità terapeutica e diagnostica, immediatamente disponibile in ambito oncologico, immunologico e rigenerativo, attraverso la valorizzazione e l’impiego del potenziale biologico di cellule staminali, tessuti e principi derivati. Un impegno che ha portato a due brevetti depositati, numerose pubblicazioni scientifiche e una costante collaborazione con la Banca dei tessuti del San Camillo Forlanini di Roma, Ospedale Galeazzi di Milano, Fondazione San Raffaele, Ospedale Galliera di Genova, Coord Blood Bank di New York, Mayo clinic di Phoenix, IRIS di Londra e Università di Padova.

Grazie all’accreditamento FACTNetCord, “In Scientia Fides” può rilasciare i campioni in tutto il mondo poiché collegati con tutti i centri di trapianto e diagnostici sia in Italia che all’estero. L’accreditamento FACTNetcord verifica e convalida l’eccellenza operativa della biobanca confermandone la sicurezza del prodotto lavorato e quindi disponibile per una infusione in caso di bisogno.

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