Si è svolto ieri mattina in Regione Lombardia, l’incontro di avvio del percorso di co-programmazione e co-progettazione sul tema della salute mentale, promosso dalla stessa Regione, cui ha partecipato anche la Campagna per la Salute Mentale, il coordinamento lombardo che raduna le diverse e integrate forze civili impegnate in Lombardia sul tema della fragilità psichica.
“Siamo soddisfatti di questo appuntamento, poiché la Campagna per la Salute Mentale aveva chiesto con forza un confronto pubblico con i rappresentanti di Regione Lombardia, quale esito di una serie di assemblee cittadine che si sono svolte nei mesi scorsi in 6 capoluoghi lombardi: Bergamo, Brescia, Lecco, Lodi, Mantova, Milano. Da queste assemblee, che hanno visto un’ampia partecipazione, sono emerse preziose esperienze e iniziative territoriali pregevoli”, afferma don Virginio Colmegna, presidente della Campagna per la Salute Mentale, che aggiunge:
“Apprezziamo la disponibilità all’ascolto dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso e del direttore generale al Welfare Mario Melazzini e l’impegno a proseguire sulla strada della collaborazione e della condivisione, e ci auguriamo davvero che quello di oggi sia solo il primo passo di un percorso che deve proseguire con riflessioni e azioni concrete, per individuare opportune soluzioni ai tanti problemi della salute mentale nella nostra regione, come: carenza di operatori, ormai spossati dal mancato turn-over; scelta obbligata di luoghi di cura sempre meno vicini, sempre più specialistici e sempre meno pubblici; risorse al di sotto del 3% del fondo sanitario nazionale, per lo più allocate nell’apertura di strutture residenziali destinate a separare la persona dal suo contesto di vita. Come Campagna per la Salute Mentale non vogliamo però fare solo l’elenco di ciò che non va; vogliamo trasformare l’indignazione e la sofferenza in capacità di sperimentare e innovare, per recuperare quell’energia di cambiamento che rende effettivi i diritti di tutti.
Per questo, la Campagna non farà mancare il suo supporto al percorso di co-progettazione, ma anche le critiche, se necessarie, e le sue sollecitazioni, stimolando la partecipazione, mobilitando tutti i soggetti interessati e contrastando con forza gli orientamenti che puntano a una nuova istituzionalizzazione della malattia mentale”. Come spiegano i promotori della campagna rimangono dunque “imprescindibili alcune richieste, definite nella piattaforma ‘Salute mentale.
Impegno e cammino per una società inclusiva e rispettosa dei diritti di tutti i cittadini”, e che sono state rinnovate oggi davanti ai rappresentanti di Regione Lombardia: centralità dell’integrazione sociosanitaria e potenziamento dei servizi territoriali, con la presenza di operatori della salute mentale nelle Case di Comunità; investimento nella prevenzione primaria, in modo particolare per la salute mentale dei giovani; potenziamento degli organici del personale oggi in gravissima sofferenza; stanziare i fondi necessari nella sanita pubblica e destinare il 6% del budget sanitario regionale alla salute mentale; riconoscimento e valorizzazione del ruolo dell’associazionismo di familiari e utenti e del terzo settore quali co-protagonisti nelle scelte; riconoscimento giuridico ed economico della figura dell’Esperto fra pari (ESP) da utilizzare nei servizi territoriali.
Superamento della contenzione nei reparti ospedalieri; apertura di CPS e Centri Diurni per almeno 12 ore al giorno, sette giorni su sette; superamento dell’attuale situazione della REMS unica di Castiglione delle Stiviere, prevedendo REMS territoriali; garanzia del diritto alla salute mentale per le persone ristrette negli istituti penitenziari e, infine, tutela della salute mentale per le persone migranti che, senza aver commesso alcun reato, sono ristrette nei Cpr” CPR”.
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