Studenti contestano Valditara all’Istituto Molinari durante la commemorazione di Sergio Ramelli

Milano

In occasione del 50esimo anniversario dell’aggressione a Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù, che ne causò la morte, un gruppo di studenti ha contestato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara davanti all’Istituto Molinari di Milano. La protesta è avvenuta durante la cerimonia di apposizione di una targa commemorativa in memoria di Ramelli, evento organizzato per ricordare il tragico episodio avvenuto mezzo secolo fa. I giovani, riuniti in presidio, hanno esposto striscioni con messaggi critici nei confronti del ministro, tra cui: “Nella scuola di Valditara il ricordo dei fascisti vale più della democrazia. Il 4 aprile lanciamo l’allarme rosso!” e “Valditara, la nostra scuola non è il tuo palco”. La decisione di installare la targa è stata oggetto di polemiche, contestata sia dal consiglio di istituto che dal collettivo studentesco Cosmo, che ha promosso la mobilitazione.

Valditara ricorda Ramelli e ribadisce i valori costituzionali

Durante il suo intervento, il ministro Valditara ha sottolineato la gravità dell’omicidio di Ramelli, definendolo un episodio maturato “purtroppo all’interno del mondo della scuola”. Ha ricordato come Ramelli, prima dell’aggressione mortale, avesse subito minacce, violenze e percosse, tanto da essere costretto ad abbandonare gli studi. “Pensate la gravità di questo fatto”, ha affermato Valditara, evidenziando l’importanza di contrastare ogni forma di violenza e intolleranza. Il ministro ha inoltre annunciato di aver voluto affiggere al ministero una targa in memoria di tutti gli studenti, docenti e personale scolastico costretti a lasciare la scuola a seguito delle leggi razziali. “Costringere qualcuno ad abbandonare la scuola è un atto di gravità inaudita”, ha dichiarato, ribadendo l’impegno a mettere al centro la persona e i valori della Costituzione. “Lo Stato deve essere al servizio della persona, non delle ideologie, dei partiti o di qualsiasi forma di fanatismo”, ha aggiunto, auspicando un dialogo basato sul rispetto reciproco e sulla condivisione dei principi costituzionali. La giornata, carica di simbolismo, ha dunque acceso un dibattito tra le posizioni del ministro e le proteste degli studenti, evidenziando tensioni e visioni diverse sul ruolo della scuola e sulla memoria storica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.