stazione centrale notte

Arancia meccanica in Stazione Centrale

Milano

50 persone nella notte di domenica, si sono affrontati sotto le finestre del Pirellone in via Fabio Filzi alle 3:15, vicino alla Stazione Centrale. Una scena da arancia meccanica, in cui un 22enne, reo di averci provato con la donna sbagliata, è stato massacrato da dieci uomini. Riportano fonti giornalistiche che la nazionalità prevalente fosse quella della Costa d’Avorio. La polizia è intervenuta alle 3:50, raccogliendo quel che restava del 22enne e di un 26enne. In questo grande spettacolo di integrazione, i restanti partecipanti alla guerriglia vengono ricercati con l’aiuto delle telecamere di zona. I miei migliori auguri a tutti quelli che ci proveranno.

La grande verità è che quando in questa città si prova a risolvere un problema, ad esempio con un presidio delle forze dell’ordine in via Padova, automaticamente si sguarniscono altre zone. Ad esempio la Stazione. È il frutto avvelenato, estremamente resistente, di una malapianta come la fallita integrazione. Unito, abbarbicato si potrebbe dire, ai problemi di bilancio che impediscono di sopperire con le opportune misure di sicurezza che possano porre un minimo di rimedio.

La zona della Stazione è totalmente fuori controllo, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Lo è perché l’apparato di sicurezza che la controlla è interamente concentrato dentro e nelle immediate vicinanze. Cento metri oltre, come in via Filzi, è terra di nessuno. Dico cento metri, ma chiunque abbia dovuto schivare gli skateboard, gli spacciatori e le pozze di urina sa che “cento metri” possono essere molto elastici come distanza.

In tutto questo, aiutare le Forze dell’Ordine con le Forze di Polizia Locale sarebbe una misura di minimo buon senso. Il buon senso, seppur minimo, non è stato molto presente di recente. Ah, ma ora abbiamo un nuovo assessore! Un tale Beppe S. Che assomiglia molto a G. Sala, Sindaco, che è davvero indistinguibile da G. Sala, che era Sindaco la scorsa consiliatura. Ma non formalizziamoci, Beppe S., a capo del suo formidabile gabinetto di Sicurezza, sicuramente troverà qualche mirabolante soluzione. Tipo promettere 500 agenti. Omettendo di dire che copriranno a malapena i 500 che fuggiranno da Milano nei prossimi mesi.

In sostanza, la sicurezza, come tutto il resto a Milano, aspetta con impazienza un cambio di Giunta per migliorare. O peggiorare. Scelta che sarà sempre più in mano ai cittadini. Soprattutto in vista delle prossime elezioni.

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