Ci sarà anche Fedez, nella costituenda squadretta di calcio degli influencer che a maggio sfiderà i calciatori della Atletica ProTetto (leggi, simpaticamente, clochard) nella amichevole alla Arena Civica ? E lo sportivo curioso si domanderà: da quali sconosciuti calciatori è formata la cosiddetta Atletica ProTetto che sfiderà gli Influencer? Perché Giovanni Santarelli, ideatore del sito mediatico Milanobelladadio sta scegliendo i migliori influencer sul mercato, con il più alto numero di follower, per formare la squadra di calciatori – E lì Fedez, influencer dell’effimero metropolitano, potrebbe entrarci. Chissà.

Arruolati uno per uno da quel santo laico che è Fernando Barone, oggi i calciatori senza dimora (che sfideranno gli Influencer) fanno notizia: e, seppur da dilettanti, partecipano a un regolare torneo. Si chiama “Strada facendo” la coppa che verrà messa in palio a maggio, sfidando la squadra della Polizia Locale.
“Siamo ambedue sulla strada, noi, i senza casa, e loro, i ghisa”, racconta Barone “Ci incontreremo poi con le squadre dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri.”
Di notte ogni lunedì insieme ai volontari della ProTetto, Fernando sfama il popolo degli invisibili che alloggia tra i cartoni e le tende nel quadrilatero della Moda, tra via san Pietro all’Orto e il Duomo. Almeno trecento sono gli invisibili: ex operai, disoccupati, giovani disadatti, ex rider, divorziati… Dormono tra i cartoni davanti alle vetrine dello shopping. Nessun servizio igienico disponibile, intorno…
“Bisogna creare degli eventi, far conoscere questo dramma: e togliere i senzatetto, uno a uno, dalla strada… E il calcio può servire, eccome.”
E soprattutto i media come Milanobelladaddio, con i suoi migliaia di follower: Barone, novello don Bosco con i follower cerca di risolvere la marginalità.
Oggi i romantici parigini clochard, seppur milanesi, fanno notizia: eccoli ieri a competere con i detenuti di san Vittore, l’altro ieri con la squadra di calcio dei disabili, domenica scorsa con quella dei vigili urbani.
E domani ?
All’Arena civica, in una partita contro quella degli Influencer, l’11 maggio.
E ci sarà Fedez come centravanti ?
SAN VITTORE E LA PARTITA
E cosi alle 13 di un giovedì piovoso entriamo nel carcere di san Vittore con la squadra dei “Visibili”… una manciata di giovanotti multietnici senza un lavoro e un tetto. Il capitano, Ibrahim, fa saltuariamente l’autista… Fabio, portiere ma anche centravanti, è metalmeccanico. Il mister che li allena, Daniele, è italiano, un ex cuoco finito in strada senza un lavoro ed ora è alloggiato da Ostello Milano, grazie alla disponibilità del proprietario, Alfredo Introini: c’è poi il gruppo Alatha specializzato nel traporto di disabili, che provvede alle trasferte dei calciatori.…

Ore 12 il mister distribuisce le magliette e le scarpe ai calciatori nell’improvvisato spogliatoio, il marciapiede fuori dal “due” (soprannome dato dalla mala al carcere negli anni 50).
“Siete carichi? “ chiede ai 7 calciatori che affronteranno la quadra dei detenuti , i “Saint Victor Boys”, nelle due ore d’aria regolamentari. “Tre tempi da venti minuti, partita secca”, ci spiega l’arbitro della CSI Maurizio Nava, ex dirigente d’azienda: è già in tuta arancione, è un arbitro della CSI (il centro sportivo italiano).
IL FISCHIO DELL’ARBITRO
Ore 13
Entriamo nel carcere con la abituale telecamera da reporter d’assalto, ma ci attende una amara sorpresa da un dirigente: apprendiamo che durante un’altra partita nel campetto di calcio del carcere è sparito un bullone, prelevato da un anonimo carcerato: sfilato creativamente dall’angolo di una porta. E cosi le riprese sono vietate.
Sfiliamo nei coloratissimi corridoi dei raggi, è l’ora di pranzo, passiamo le tre bianche porte ferrate, superiamo un affresco bucolico con un pavone e poi saranno corridoi tristi e lugubri. Sono trecento passi, da un mondo libero alle celle; ma c’è della vita dietro al buio delle celle, e spunta qualche sorriso. Ma ecco la biblioteca, ci soffermiamo davanti alla targa commemorativa del fu Bruno Brancher, detenuto, ligera e scrittore, che afferma: “Leggere mi ha sempre aiutato anche quando facevo il cattivo e finivo in galera”.
Arrivano i Saint Victor boys: dodici calciatori multietnici (nessun italiano) in maglietta gialla sponsorizzata dal Tricania Cafè e dai cibo per gatti Royal.
I Visibili sono solo 7, e in tuta blu.
Dalle torrette gli operatori penitenziari (vulgo, i secondini) si apprestano a godersi la partita. Un pratone sintetico e come spogliatoi due latrine con la turca maleodorante e giallastra, un rivolo esce dalle latrine e finisce in un tombino: un lavandino sbrecciato serve da bar e ristoro per i calciatori sudati…
Lo spogliatoio è formato da due latrine a vista, un detenuto fa da paravento e dentro il collega si cambia.
Nava fischia l’inizio.
“Attento che le pallonate piovono da tutte le parti” avverte il mister, che ci invita a stare dietro la porta. I palloni bullonano gli sprovveduti spettatori, sorvolano i muri del carcere e finiscono liberi in viale Papiniano.
LA RISSA
I detenuti e i senza dimora si danno il 5… Le riserve stanno in piedi ai lati del campo : notiamo sullo sfondo degli alti muri il murale dedicato a Candido Cannavò.
Sul 6 a 3 per i Saint Victor boys il portiere dei Visibili, Fabio, si trasforma in centravanti, il mister prende il suo posto in porta, Fabio sogna la rimonta, ma lo ferma l’arbitro. Volano i tipici insulti da curva nord, Nava lo espelle, è cartellino rosso, Fabio si sente Maradona e protesta, si sfiora la rissa, ma i secondini si allarmano, fermano la partita, le due ore d’arie sono finite, tutti in cella.
E’ questo il calcio, bellezza, vorrei dire ai giovani secondini, ma taccio.
“Fabio, non te la prendere, tu tra poco esci per strada, loro invece si fanno magari dieci anni di carcere, porta pazienza” dice a sua volta il mister rivolto al suo centravanti infuriato.
“ Ma la palla era nostra“ ribatte il centravanti Fabio dopo altri vaffa Doc rivolti all’arbitro, che abbozza e sorride.
PROGETTO INTERFORZE
Alle 14 e 30 tutto è finito. Foto di gruppo davanti al carcere: prossimo incontro all’Arena civica, clochard contro ghisa per la coppa “Strada facendo”.
La partita nasce grazie alla intermediazione di Angelo Marra, che coordina il progetto Interforze, un campionato tra le squadre delle forze dell’ordine.
Una novità, come avviene nel Super Bowl americano: la cantante di Lainate, Arianna, canterà prima della partita una ballata pop, inedita, dedicata a papa Francesco convalescente, “Il giubileo del 2025”. Al suo fianco, il chitarrista Mario de Taranto e la vocalist Giovanna; alle tastiere la concertista Sonia Vettorato (in anteprima il video della canzone: https://www.youtube.com/watch?v=zYZ56l3Fh04.)
Mancano le majorettes, e qui la influencer Ferragni, qualcuno bisbiglia, potrebbe aggregarsi.
Calcio e musica, eventi e pubblicità sui social : tutto per trovare lavoro ai senza tetto, e toglierli dalla strada, spiega Barone, il santo laico della Milano invisibile.