La Corte di Cassazione Penale, con la sentenza n. 3025/2025, ha confermato la condanna – della Corte d’Appello di Ancona e del Tribunale di Ascoli Piceno – di un uomo che ha spiato le conversazioni della ex moglie senza il suo consenso, configurando la commissione dei reati di accesso illecito a sistema informatico e di violazione della corrispondenza.
L’imputato aveva acceduto al telefono della vittima (protetto da PIN) e alle sue comunicazioni WhatsApp, utilizzandole in un procedimento civile.
Con la citata pronuncia la Cassazione stabilisce che l’accesso non autorizzato alla messaggistica istantanea costituisce reato, precisando che il possesso storico del codice d’accesso non consente il suo utilizzo successivo, qualora questo contrasti con la volontà del proprietario del dispositivo.
Nel caso di specie viene altresì evidenziato che non sussiste l’esimente della giusta causa, posto che l’esibizione nel processo civile delle comunicazioni digitali, sarebbe stato possibile con la richiesta di un provvedimento al giudice civile, anche in via d’urgenza; mentre la giusta causa presuppone che la produzione in giudizio della documentazione fosse l’unico mezzo a disposizione per contestare e contrastare le domande del coniuge controparte.
Con la pronuncia in questione la Suprema Corte è tornata dunque ad esprimersi sul delicato tema giuridico dell’illiceità della condotta della parte processuale che nell’ambito di un procedimento civile abbia a produrre comunicazioni (digitali) riservate, del proprio antagonista processuale, e delle conseguenze in sede penale per chi intenda avvalersi di una prova digitale acquisita illecitamente.
Avv. Simona Maruccio

Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,
diventa sempre più diffiicle gestire i dati sensibili degli utenti, la percezione e xhe si possa sempre cadere in un illecito.
Ringrazio Simona per l’articolo pubblicato