Spariti 118mila negozi e 23mila ambulanti in Italia, De Corato: “Solo Buenos Aires chiusi 20 negozi (dato Ascobaires)”

Milano

 «Confcommercio, oggi, ha lanciato l’allarme sui 118mila negozi e 23mila ambulanti spariti, in Italia, tra il 2012 e il 2024. Una delle città più colpite, in questo ambito, è senza dubbio Milano che ne ha risentito, più di tutte, anche in termini di sicurezza cittadina. Da diversi mesi, infatti, in corso Buenos Aires a Milano ci sono dei lavori stradali che sarebbero dovuti terminare lo scorso 9 dicembre ma, attualmente, sono ancora in corso. Per non parlare poi, negli ultimi anni, di questo corso che ricordo è uno dei più importanti poli commerciali non solo in Italia ma in tutta Europa, che è stato dall’Amministrazione Sala completamente stravolto, naturalmente in peggio! Il traffico è perennemente congestionato ma, il Sindaco “green” all’ambiente e al conseguente inquinamento che ciò comporta, non ci pensa? Mi risulta che questi interminabili lavori servano per piantare una decina di alberi e alcune aiuole. Tutto ciò è normale in una via commerciale come Corso Buenos Aires? Io dico di no! Inoltre, tutti questi lavori con conseguenti ritardi, hanno causato l’attuale o imminente chiusura di oltre 20 attività commerciali, soprattutto nel tratto da piazza Lima a Loreto, secondo i dati recenti comunicati da Ascobaires. Lo shopping in quella via è stato gravemente penalizzato! Tutto ciò è un altro fallimento e disagio che il Centrosinistra ha creato alla città». Così l’On. di Fratelli d’Italia, ex vice Sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi, membro della Commissione d’inchiesta alla Camera sulla Sicurezza e sul degrado delle Periferie in Italia, Riccardo De Corato.

1 thought on “Spariti 118mila negozi e 23mila ambulanti in Italia, De Corato: “Solo Buenos Aires chiusi 20 negozi (dato Ascobaires)”

  1. Il 60% delle nuove aperture di quelle poche nuove attività è in mano a cingalesi, bengalesi, nordafricani, cinesi, ecc. Che tipo e varietà di negozi al dettaglio possono aprire queste etnie?
    Che utilità offrono molti di questi negozi? Chi mai è andato a fare la spesa in un alimentari gestito da un indiano? Tanto vale tenerli quasi tutti chiusi.
    La convenienza ad aprire negozi per anni il comune dei ‘sinistroidi’ l’ha relegata agli stranieri che aprivano un nuovo negozio, dando incentivi e anche la possibilità di non pagare per un tot di tempo alcune tasse cittadine che i negozianti nostrani invece hanno pagato fin da subito. Discriminazioni da chi ha sempre gridato ad altri di essere discriminanti.
    Oramai non si può più tornare indietro.

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