Gli studenti del Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci, uno degli istituti più prestigiosi di Milano e d’Italia, hanno dato vita a un’occupazione annunciata ieri mattina, rifiutandosi di entrare a scuola e prendendo possesso dell’edificio. Sul posto è intervenuta anche la Digos per monitorare la situazione.
La protesta nasce in risposta alle recenti decisioni del Consiglio d’Istituto, accusato di aver limitato la libertà di espressione degli studenti. Tra le misure contestate, l’istituzione di un “Gruppo di supporto” con il potere di vietare la distribuzione di volantini e l’affissione di striscioni, oltre al rifiuto di tre assemblee d’istituto su temi ritenuti cruciali dalla comunità studentesca.
«Abbiamo occupato la scuola per denunciare un attacco alla nostra voce», dichiarano gli studenti. «Le assemblee bocciate riguardavano temi come il transfemminismo, la violenza di genere e i diritti dei migranti. Il CdI ha giustificato il diniego con l’assenza di un contraddittorio, ma come si può pretendere una “controparte” quando si discute di violenza contro le donne?».
La mobilitazione ha riacceso il dibattito sul diritto degli studenti a organizzare iniziative autonome e sulla censura di temi sociali sensibili all’interno delle scuole. Intanto, la protesta prosegue, mentre le istituzioni scolastiche valutano le prossime mosse.
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