Può la fotografia diventare opera in 3D?
È l’idea attuata da Max Falsetta Spina con la sua Fotografia parametrica. In mostra alla Brera Design Week dal 7 al 13 aprile 2025
Solo la mente creativa di un grande sognatore, esperto delle tecniche fotografiche degli ultimi trent’anni, dall’analogico al digitale, poteva realizzare l’idea di trasformare la fotografia dalle due alle tre dimensioni. Max Falsetta Spina riesce brillantemente nel suo intento al culmine del suo percorso artistico, con le sue opere fotografiche in 3D, vere e proprie sculture di varie dimensioni. Le opere in esposizione alla Brera Design Week, dal 7 al 13 aprile, mostrano con chiarezza gli step con cui concretizza il risultato finale.
Falsetta Spina è andato a New York più volte per lavoro – occupandosi di scenografie per grandi firme della moda – e ha immortalato la City affacciata sull’Oceano con accesso dal ponte di Brooklyn: uno scatto suggestivo, in bianco e nero, del 2015, in cui risalta la vivacissima illuminazione della città e la diagonale del mitico Ponte. Poi ha ottenuto, dall’originale, il suo simmetrico e ha unito le due immagini con la City al centro, punto di fuga delle due diagonali formate dal Ponte. Ecco “Prospective”, la foto del 2020 che porta il nome della serie omonima e da cui si sviluppa un meticoloso studio sulle possibili prospettive, interrotto nel 2007 e poi ripreso appunto nel 2020, che ad oggi conta 366 immagini finite, non solo di New York, ma anche delle più importanti città del mondo, raggiunte dall’artista nei tanti viaggi di lavoro.
Tale studio sfocia nella scelta delle immagini per comporre una geometria nuova, ricavata impostando dei parametri vettoriali al PC secondo criteri di simmetria e specularità. Questa tecnica riprende l’idea, risalente a ventidue anni prima, tra il 2001 e il 2003, di incidere solchi sulla classica carta fotografica politenata fino a rimuoverne l’emulsione, lasciando a nudo il colore bianco originario. Con questo trattamento, l’immagine risultava attraversata da righe bianche, opportunamente studiate per fungere da linee di piegatura. La prima fotografia parametrica viene realizzata con tale procedura nel 2007. L’evoluzione di questa intuizione giovanile avviene attraverso l’impiego delle attuali tecnologie digitali, molto più sofisticate sia nella realizzazione di prospettive complesse che nell’individuazione delle linee vettoriali. Da qui, l’opera “Metropolis”, affascinante riconfigurazione della City, certificata in NFT.
Attenzione: con questi passaggi, Falsetta Spina, giocando con la prospettiva, realizza un’opera di grande suggestione, ben oltre lo scatto di partenza, ma siamo ancora nella bidimensionalità. In questa fase la tridimensionalità è in potenza, non ancora in atto. Volendosi spiegare, la nuova immagine, ottenuta con dei parametri vettoriali, da cui il nome di “parametrica”, è percorsa da linee vettoriali complanari alla immagine stessa. A questo punto, l’artista piega l’immagine, seguendo le linee studiate “ad hoc”, e ottiene un solido. Realizza quindi una scultura fotografica autoportante.
Vi ricordate quando, a scuola, si realizzavano poliedri disegnando con riga e squadra il perimetro e i punti di piegatura su cartoncino colorato? In fondo, detto molto semplicemente, il principio è lo stesso. Tuttavia, qui, il grado di complessità è molto più elevato, sia dal punto di vista tecnico che creativo. Si parte da uno scatto fotografico per approdare ad un’opera metafotografica, perché il risultato è un’opera tridimensionale in cui l’immagine di origine funge da tema figurativo.
Si può andare ancora oltre? Ebbene, sì. Max Falsetta Spina ha un’idea ulteriore. Per spiegarla ci dobbiamo fermare a parlare del materiale su cui l’artista stampa ad oggi le sue opere. Sviluppato dall’azienda tedesca 3A Composites, si chiama DIBOND®: è un pannello composito formato da due strati di copertura in alluminio di 0,3 mm di spessore e da un’anima in polietilene o minerale, disponibile in diverse finiture. Viene ampiamente utilizzato in applicazioni interne ed esterne nei settori della segnaletica, nel design di interni e per l’allestimento di fiere ed esposizioni.
Falsetta Spina, sempre aggiornato sui nuovi materiali, anche grazie alla sua attività di scenografo per importanti marchi di moda, ha subito intuito le potenzialità di questi pannelli come supporto per la stampa fotografica tridimensionale: sono facilmente ripiegabili e, allo stesso tempo, hanno una matericità molto più consistente rispetto alla tradizionale carta politenata; inoltre, si può scegliere la finitura e qui si arriva al punto. L’artista sceglie la finitura a specchio, liscia e luccicante, e quando stampa le sue immagini fotografiche complesse, che piega in seguito per ottenere le sue sculture fotografiche, lascia appositi spazi “vuoti”, con la finitura a vista.
Non solo reinvenzione della fotografia in 3D, quindi, ma anche un teatrale ed ingegnoso gioco degli specchi, per cui l’opera parametrica è sempre mutevole perché ingloba le immagini del mondo che le ruota intorno inconsapevole. Immaginiamo come queste opere potrebbero interagire in modo sorprendente al centro di una grande piazza urbana, con la sua architettura e la vita che le gira attorno. È anche un invito per l’osservatore – con un’espressione di Roberto Mutti – a “entrare” nell’opera e a diventarne parte fuggevole.
In occasione della Design Week 2025 – Fuorisalone del Mobile – Max Falsetta Spina espone le opere principali della sua Fotografia Parametrica, in modo da consentire al pubblico di comprenderne la potenza concettuale e di lasciarsi catturare dal loro fascino. In Foro Buonaparrte 67, all’interno di SpazioB, che si sviluppa in verticale, vedremo quindi l’immagine simmetrica “Prospective” 2020, sulla parete di fondo, “Metropolis” Nyc NFT scomposta in riquadri, sulla parete di sinistra, un video in cui “Metropolis 3D” ruota a trecentosessanta gradi, il modellino in teca della sagoma di Metropolis a finitura specchiata e, naturalmente, al centro dell’ambiente, la scultura fotografica “Metropolis”, con retro a specchio, posta su un cubo, anch’esso con finitura “mirror”.
Per finire, sul lato destro, il mobile minimalista Slide, progettato da Davide Tremolada Intraversato, che sulle ante scorrevoli riproduce l’immagine originale dello scatto di Metropolis, rovesciato verticalmente.
Per una spiegazione approfondita dell’opera dell’artista attraverso testi e immagini scattate negli innumerevoli viaggi di lavoro nel mondo (Milano, Roma, Parigi, Londra, Francoforte, Barcellona, Mosca, Shangai, New York, Miami), si potrà sfogliare e, volendo, acquistare il volume Parametric Photography. – the concept beyond photography, pubblicato da SNAP Collective il 28 ottobre 2023 ed esposto alla Royal Gallery di Copenaghen.
https://breradesignweek.it/2025/it/evento/1987/fotografia-parametrica
Dal 7 al 13 aprile, Brera Design Week – Fuorisalone del Mobile
Max Falsetta Spina: “Fotografia Parametrica – Il concetto oltre la fotografia”.
SpazioB Falegnameria Digitale – Foro Buonaparte 67 – Milano.
Brera Design District, posizione mappa n. 178
Opening – Wine&Champagne – Vignam.it: lunedì 7 aprile h 18:30 – 21:30
Closure – Wine&Champagne – Vignam.it: domenica 13 aprile h 18:30 – 21:30
Ingresso libero
Caterina Majocchi – Critico d’arte

Laureata in Filosofia
Counselor, Content Creator, Critico d’arte e Consulente artistico
Ha pubblicato su Domus – Editoriale Domus,
Architettura e Arte – Ed. Pontecorboli, Materiali di Estetica – Ed. CUEM