Prosegue la mobilitazione dei metalmeccanici per il rinnovo del contratto nazionale, ancora bloccato dopo mesi di trattative infruttuose. Ieri in Lombardia si è svolto uno sciopero di otto ore, con ampia partecipazione secondo Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm, che accusano Federmeccanica-Assistal di mantenere una posizione “inaccettabile”, ostacolando la ripresa del dialogo.
Tra le principali rivendicazioni, salari adeguati e non legati solo all’inflazione, maggiori tutele contro la precarietà, la riduzione dell’orario di lavoro e una regolamentazione chiara dello smart working.
La protesta ha coinvolto tutte le province lombarde, con cortei e presidi. A Milano migliaia di lavoratori hanno sfilato in una manifestazione particolarmente numerosa, ribadendo la determinazione a lottare per un accordo più equo. La tensione resta alta, mentre i sindacati chiedono alle associazioni datoriali di tornare al tavolo negoziale con proposte concrete.
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