La Procura di Milano, che indaga sul caso del drone di sospetta fabbricazione russa che sarebbe passato per sei volte sopra il centro di ricerca comune dell’Unione Europea di Ispra (Varese), sta facendo accertamenti per verificare se ci siano stati altri possibili sorvoli di velivoli teleguidati su un’area di circa 5 km quadrati, ossia la cosiddetta ‘no-fly zone’ che comprende alcuni stabilimenti di Leonardo, l’azienda industriale della Difesa nazionale.
Si sta verificando anche la presenza in zona di persone con idee filorusse, manifestate anche in contesti o incontri pubblici.
Intanto, oltre alle verifiche tecniche sul software del captatore del Jrc, sui tracciati e su eventuali immagini di videosorveglianza, gli investigatori in questi giorni stanno continuando ad ascoltare testimoni, come ricercatori e responsabili della sicurezza del centro. L’indagine è a carico di ignoti per spionaggio politico o militare, aggravato dalla finalità di terrorismo con condotte di grave danno all’Italia.
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