Nell’era in cui la tecnologia permea ogni ambito della nostra quotidianità, il recente provvedimento del Garante Privacy del 16 gennaio 2025 rappresenta un monito significativo per le imprese: il confine tra innovazione e violazione del dato personale è sottile. La sanzione di 50.000 euro comminata a una società di autotrasporti per l’utilizzo di sistemi GPS nel monitoraggio dei dipendenti ne costituisce una chiara dimostrazione.
Il sistema GPS impiegato, sebbene tecnologicamente avanzato, ha violato i principi di necessità, pertinenza e non eccedenza sanciti dal GDPR, consentendo un controllo continuo e invasivo delle attività dei lavoratori.
Molte aziende considerano la geolocalizzazione uno strumento imprescindibile per ottimizzare la gestione delle flotte, tuttavia, quando entrano in gioco i dati personali, il rischio di superare il limite tra efficienza organizzativa e sorveglianza eccessiva è elevato.
Nel caso in esame, la conservazione dei dati per un periodo superiore ai cinque mesi, unita a un’informativa carente nei confronti dei lavoratori, hanno evidenziato rilevanti criticità in termini di conformità normativa.
Il provvedimento in questione rappresenta dunque un chiaro promemoria per le aziende, posto che la raccolta dei dati deve sempre rispettare criteri di proporzionalità ed essere limitata alle finalità dichiarate.
L’implicazione di due società esterne in qualità di responsabili del trattamento evidenzia inoltre la complessità delle responsabilità connesse alla gestione dei dati personali, sottolineando la necessità di un coordinamento accurato tra fornitori e titolari del trattamento.
Il nodo centrale della questione resta in ogni caso la tutela dei diritti dei lavoratori.
La citata vicenda solleva un interrogativo fondamentale: in che modo il datore di lavoro può bilanciare l’esigenza di monitoraggio con le tutele dei dipendenti?
A parere di chi scrive, la risposta risiede nell’adozione di pratiche trasparenti e nell’assicurarsi che le tecnologie impiegate siano conformi ai principi del GDPR.
Avv. Simona Maruccio
simona@maruccio.it

Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,