Zelensky avrebbe presentato un piano al leader statunitense, in un incontro definito “produttivo”

Esteri

Secondo quanto emerso da fonti vicine ai colloqui, il Presidente ucraino avrebbe presentato al leader statunitense, durante l’incontro in Vaticano, un piano articolato in tre punti cardine per giungere a una risoluzione del conflitto in corso. L’incontro, che si è svolto in un clima di riserbo, è stato definito dalla Casa Bianca come “molto produttivo”, mentre da Kiev è giunto un commento altrettanto positivo, descrivendo lo scambio come “costruttivo”.

Le indiscrezioni suggeriscono che i due leader si siano accordati per un secondo colloquio, alimentando le speculazioni sulla potenziale importanza di questi incontri per il futuro del conflitto. La scelta del Vaticano come sede dei colloqui aggiunge un elemento di significato simbolico, considerando il ruolo tradizionalmente neutrale e mediatore della Santa Sede nelle dinamiche internazionali.

Il Presidente Zelensky, nel corso della sua intensa attività diplomatica, che lo ha visto incontrare anche il Presidente francese Emmanuel Macron e il Primo Ministro britannico Rishi Sunak, potrebbe aver colto l’occasione del confronto con il leader americano per illustrare nel dettaglio la controproposta ucraina al piano di pace precedentemente abbozzato dagli Stati Uniti.

Secondo quanto riportato dal New York Times, i tre punti fondamentali della proposta ucraina si focalizzerebbero su aspetti cruciali per la sicurezza futura del Paese. In primo luogo, Kiev richiederebbe la rimozione di qualsiasi restrizione esistente in merito alle dimensioni e alla composizione delle proprie forze armate, al fine di poter garantire un’adeguata difesa del proprio territorio.

In secondo luogo, il piano ucraino prevederebbe la creazione di un “contingente di sicurezza europeo” multinazionale, sostenuto attivamente dagli Stati Uniti, con il compito di essere dispiegato sul territorio del Paese invaso come deterrente e garanzia di stabilità a lungo termine. La presenza di forze internazionali sul suolo ucraino rappresenterebbe un elemento chiave per prevenire future aggressioni e assicurare il rispetto di eventuali accordi di pace.

Infine, un punto particolarmente significativo della proposta ucraina riguarderebbe l’utilizzo degli asset russi attualmente congelati nei Paesi occidentali come fonte primaria per la copertura delle ingenti riparazioni di guerra necessarie per la ricostruzione del Paese e per compensare le vittime del conflitto. Questa richiesta, se accolta, rappresenterebbe un precedente importante nel diritto internazionale e un forte segnale della responsabilità della Russia per i danni causati.

L’esito dei prossimi colloqui e la reazione degli Stati Uniti a questa articolata proposta ucraina saranno cruciali per comprendere la possibile evoluzione del conflitto e le prospettive di una futura risoluzione pacifica. La comunità internazionale osserva con attenzione questi sviluppi, nella speranza che si possano compiere passi concreti verso la fine delle ostilità e la costruzione di una pace duratura nella regione.

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