Milano 7 Ottobre – Il ritrovamento di un cadavere nella zona di Via Adriano riporta l’attenzione sulla situazione difficile del quartiere. Da tempo sono segnalate occupazioni sia nell’edificio teatro della morte del cittadino nordafricano, sia nei fabbricati limitrofi. Sbandati e delinquenti sono ormai abituali frequentatori di questi stabili che diventano zona di spaccio o luogo per passare la notte sotto un tetto. Ho presentato mozioni e interrogazioni sull’aumento sconsiderato di occupazioni abusive proprio in questi edifici senza alcun riscontro, purtroppo, da parte del Comune. Si tratta di palazzi abbandonati da cui spesso partono anche spedizioni per furti nelle abitazioni del quartiere. I cittadini sono esasperati dal disinteresse dell’amministrazione, visto che proprio in questi giorni il Comune ha risposto a un’interrogazione, partita dalla segnalazione degli abitanti della zona, a proposito della criminalità crescente intorno al supermercato attaccato all’edificio dove è stato ritrovato il cadavere. Il Comune ha negato la presenza di malintenzionati nonostante ci fosse stata persino una raccolta firme tra le mamme del vicino asilo, il cui giardino, nelle ore notturne, diventa spazio abituale per senzatetto e spacciatori. Per la giunta di sinistra questo quartiere è tranquillo e senza problemi, eppure sono numerosi i segnali di una situazione esplosiva. A giugno 400 persone sono scese in strada, in maniera autonoma, per protestare contro gli insediamenti rom, mentre la settimana scorsa c’è stato un incendio nelle villette di Via Tognazzi, da tempo luogo privilegiato per occupazioni notturne e ora pure il cadavere in Via Adriano. Non è possibile continuare a subire passivamente l’aumento della criminalità in zona, né consentire che il quartiere, con i suoi numerosi edifici abbandonati, diventi la zona preferita per sbandati di ogni nazionalità. Siamo stufi di un Comune che a ogni segnalazione fa finta che i problemi siano ingigantiti dai cittadini o addirittura li nega in maniera scandalosa. Il Quartiere Adriano rischia di essere inteso come periferia abbandonata, alimentando la percezione che possa diventare rifugio sicuro per malviventi e sbandati.
Silvia Sardone (Consigliere di F.I. di Zona 2)
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