Il teatrino di Pisapia : trascrivere i matrimoni gay contratti all’estero

Fabrizio c'è Milano

Milano 9 Ottobre – Oramai ci siamo abituati. Quando in città monta il malcontento dei cittadini per i mille peggioramenti della vita quotidiana, quando anche a sinistra la gente parla apertamente di promesse mancate del Sindaco gentile, di solito il buon Giuliano si sveglia e fa una cosa di sinistra.

Siccome però lui e i suoi assessori incapaci, nonostante ci spremano 1342 milioni di tasse, non sono in grado di realizzare un’opera o un servizio efficiente, per fare qualcosa di sinistra devono attingere alla fantasia e rifugiarsi nella retorica dei diritti civili.

Dopo il registro delle coppie di fatto lo scorso anno, ecco comparire adesso la trascrizione dei matrimoni gay. In pratica la priorità nella agenda di Pisapia sarebbe far trascrivere dall’Ufficio anagrafe i matrimoni fra coppie gay contratti all’estero nei paesi che lo consentono.

E’ chiaro che si tratta di una furbata che non sta in piedi. La materia della famiglia è regolata dalla Costituzione e da norme su cui è il Parlamento a dover eventualmente legiferare. I Comuni gestiscono l’anagrafe e lo Stato civile su delega funzionale dello Stato e non possono improvvisare su questa materia. Normale quindi che intervenga il Prefetto qualora, come già avvenuto a Bologna, qualcuno si inventi di modificare il diritto di famiglia per delibera di Giunta.

L’armata dei Sindaci di sinistra, pasticcioni e incapaci, Marino, De Magistris e, naturalmente, Pisapia è già salita su questa battaglia ” de sinistra” che da notorietà senza spendere soldi. Ora vedremo un bel teatrino di dichiarazioni a favore dei diritti civili. Ma perché non fare una legge in un parlamento dove la sinistra è maggioranza e ricorrere a questi aborti giuridici?

E poi provate a immaginare una famiglia di Quarto Oggiaro, alle prese con problemi di lavoro e col pericolo che qualche immigrato clandestino gli occupi la casa, quanto possa immedesimarsi con il problema di una ventina di persone abbienti, appartenenti alla comunità lgbt, che negli anni scorsi sono andate negli Usa, hanno fatto le pratiche per sposarsi, hanno contratto matrimonio e lo vogliono far valere davanti la legge italiana.

Quando il popolo ha fame, per Pisapia la ricetta è sempre la solita: dargli le brioches.

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