Milano 25 Luglio – Sette interventi per “riempire di attività” strutture come l’Auditorium e il Padiglione Zero, in modo da rendere il sito di Expo ‘vivo’ già dal primo novembre, subito dopo la fine dell’Esposizione universale ed evitare il degrado dell’area. Il presidente della Regione Roberto Maroni ha presentato la sua proposta per quello da lui ribattezzato “fast post Expo” .
“Passeranno due, tre, quattro anni” prima che venga realizzato il progetto definitivo per il ‘post’, ha detto il governatore, nel frattempo “noi vogliamo che si realizzino una serie di attività per evitare rischi di degrado e occupazioni abusive”.
Nel piano del presidente della Regione, la riqualificazione delle aree ‘service’ del sito da destinare a incubatori di impresa, start up, aule universitarie e uffici pubblici e regionali, così come previsto anche per gli edifici lungo il Cardo; la realizzazione di biblioteche, sale espositive e spazi per la Triennale nell’Expo Center e nel Padiglione Zero; il completamento del Children Park già esistente con asili nido e scuole dell’infanzia; la valorizzazione di Palazzo Italia, della Lake Arena, dell’Open Theatre e della Cascina Triulza con attività istituzionali, manifestazioni e concerti; l’utilizzo della Collina Mediterranea e dell’Area Slow Food per attività sportive e orti didattici e infine una la sinergia con Cascina Merlata per quanto riguarda l’area residenziale.
“Sono tutti interventi che possono essere realizzati in perfetta convivenza con il cantiere” che dovrà smontare i padiglioni dei Paesi ospiti, ha sottolineato Maroni , garantendo la disponibilità da parte della Regione “a mettere le risorse necessarie”. Nessuna stima precisa sui costi dell’operazione anche se, ha spiegato il governatore “interveniamo su strutture che già esistono, non sono grosse spese”. “Stiamo parlando di riqualificazione – ha detto – poca roba rispetto al rischio di degrado”.
Le proposte saranno presentate nei prossimi giorni anche al commissario unico di Expo Giuseppe Sala “per avere anche il loro conivolgimento”. “Siano aperti a tutti i contributi – ha concluso Maroni – l’importante e’ che ci sia un utilizzo che tenga viva l’area e tutte le proposte, di soggetti pubblici o privati, sono le benvenute”.
Sulla questione è intervenuto anche l’AD di Expo, Giuseppe Sala, interpellato a Palazzo Marino: “Non voglio e non posso giudicare quello che i proprietari di Expo immaginano per il futuro. Quello che posso fare e’ dare la mia massima disponibilita’ per un supporto tecnico a questo tipo di valutazione. Gia’ questo pomeriggio ho chiamato Gallera, che e’ stato incaricato da Maroni, e gli ho dato la mia disponibilita’ a fare una illustrazione tecnica della situazione. Lo vedro’ gia’ lunedi’”.
Non mancano neanche in questo caso le polemiche. Il Movimento 5 Stelle della Lombardia ha scritto ad Alessandro Sala, Presidente della Commissione regionale territorio e infrastrutture, “per sollecitare un’audizione urgente con il Presidente Roberto Maroni, il Commissario Unico di Expo 2015 Giuseppe Sala e il nuovo Assessore all’urbanistica del Comune di Milano Alessandro Balducci per trattare in maniera esaustiva il tema del dopo Expo”.
“Bonifiche, dismantling, gestione provvisoria del sito fino al 30 giugno 2016 e progettualità futura: sul tavolo ci sono temi che non possono essere ulteriormente rinviati o risolti con ipotesi di progetto vaghe e, al momento, senza coperture”, così Silvana Carcano, consigliere del Movimento 5 Stelle della Lombardia.
“La conclusione dell’esposizione universale è vicina ed è evidente a tutti che siamo in estremo ritardo sui tempi. La corsa per aprire Expo ha fatto perdere di vista in un’ubriacatura generale di expottimismo quello che c’è da fare per progettare concretamente il dopo esposizione e ridare dignità a quell’area strappata al verde”.
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