Milano 30 Luglio – “Credo sia un dovere di tutti noi politici milanesi aiutare gli amici comunisti a organizzare la loro festa, penso sia già abbastanza triste esserlo, non mi sembra giusto non possano nemmeno festeggiarlo. – Ironizza Silvia Sardone, Coordinatrice del Dipartimento Sicurezza e Periferie di Forza Italia – E’ stata negata loro Piazza Gae Aulenti e sembra che i vincoli artistici, storici e paesaggistici, vigenti sui giardini Indro Montanelli possano precludergli anche quella location. Sembra sempre più difficile trovare un posto adatto alla kermesse rossa a base di salamelle, gnocco fritto e mazurca. In cuor mio non me la sento di stare a guardare senza fare niente, farò loro una proposta!”.
“Ciò che offro loro – continua la Sardone – non è una soluzione di ripiego, bensì un luogo che loro stessi definiscono la parte migliore di Milano: via Padova. Una zona che, come è noto a tutti, non soffre di degrado e criminalità… Più precisamente via Cambini. Adatta a ospitare la festa del PD sia per le dimensioni più che sufficienti, sia per l’assenza di abitazioni residenziali i cui abitanti potrebbero essere disturbati dal trambusto, sia per la posizione centrale che ha rispetto alla prestigiosa zona assurta a simbolo per la sinistra milanese, come evidenziato nel loro programma elettorale 2011. Al suo inizio si trova infatti un ufficio dell’anagrafe frequentato quasi esclusivamente da stranieri, è parallela a via Esterle dove la giunta vorrebbe trovasse sede una moschea e si trova di fronte a via Cavezzali, sede del noto (e omonimo) residence abitato da gente di ogni etnia e vicinissime alle note vie dello spaccio, Via Arquà e Via Clitumno”.
“Un’opportunità ghiottissima d’immergersi nella Milano dei loro sogni che mi chiedo come mai il popolo del PD non abbia ancora preso in considerazione. Io che quella via la frequento quasi ogni fine settimana, so quanto gli italiani che la abitano sarebbero felici di esprimere a rossi e arancioni l’enorme gratitudine (si fa per dire) per essere stati gli artefici delle trasformazioni che l’hanno interessata. Sarebbe un incontro interessante cui assistere – conclude la Sardone – cui non mancherò di partecipare prenotando io stesso un banchetto alla festa del PD, se i dirigenti del partito decideranno di farla in un luogo che tanto amano ma dove, chissà perché, non si fanno mai vedere”
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