Strisce blu in periferia: la giunta aggredisce i cittadini più poveri

Milano

Milano 12 Agosto – “Quando il milanese è in vacanza… Anche quest’anno la giunta Pisapia approfitterà dell’assenza estiva di molti cittadini per concretizzare alcune impopolari iniziative viabilistiche. Fra queste: l’aumento esponenziale delle strisce blu nelle periferie della città – Commenta Silvia Sardone, coordinatrice del Dipartimento Sicurezza e Periferie di Forza Italia – Saranno oltre 10.000 i posti auto a pagamento in più, con cui milanesi e pendolari dovranno confrontarsi al ritorno dalle ferie. Un’ulteriore balzello che andrà da un lato ad rimpinguare le esangui casse comunali (per essere destinato a chissà cosa)  e dall’altro peserà su quelli che vengono a Milano  per stipendi spesso da fame e i residenti che devono muoversi per la città”.strisce-blu-3

“Penso a un’amica con un figlio a carico, che ogni mattina può andare al lavoro solo perché la madre che abita in via Mecenate la raggiunge in zona Testi per curarle il bambino mentre è assente. – Spiega la Sardone – Da oggi in poi le nove ore in cui dovrà sostare sotto casa della figlia le costeranno un patrimonio in confronto alla pensione che prende e non le si può certo chiedere di cambiare casa o sobbarcarsi le quattro ore sui mezzi che le sarebbero necessarie per andare e tornare. Questo è solo uno dei tanti mostri generati dalla folle lotta alle auto private scatenata dall’assessore Maran, che tanto bene si accompagna alla sete di denaro della giunta Pisapia, sempre pronta ad assecondarlo se questo comporta ulteriori entrate per il comune”.

“Il parcheggio a pagamento all’interno dei confini cittadini, più si sposta verso le periferie e più mostra il suo vero volto, quello di un ulteriore balzello imposto ai milanesi senza tenere in nessun conto le molte ragioni legali e di buon senso che imporrebbero di porvi un freno, prima fra tutte le difficoltà che si creano alle fasce meno abbienti di cittadini. E’ forse giunto il momento di analizzare in modo approfondito questioni come: se siano rispettate le norme del codice della strada, che impongono un equilibrio fra sosta a pagamento e libera, o se sia lecito imporre il pagamento di una tariffa per sostare in uno spazio per cui sono stati già pagati gli oneri d’urbanizzazione per destinarlo a quell’uso, o se la tassa di circolazione pagata da tutti gli automobilisti non sia già sufficiente a permettere loro di sostare sulla pubblica via… Questa giunta che aggredisce i Milanesi – conclude la Sardone – merita di essere attaccata sul piano legale, se avesse avuto a cuore il loro bene, avrebbe pensato a una soluzione meno punitiva, come potrebbe essere fare pagare a tutti i residenti in città un bollo da 16 euro all’anno che consenta loro di sostare in tutte le zone della città. Né più né meno di quello che viene chiesto a ogni consigliere comunale”.

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