Milano 17 Agosto – Svolta nelle indagini sull’omicidio di Franco Seramondi e Giovanna Ferrari, uccisi martedì nella loro pizzeria d’asporto di Brescia. Sono stati arrestati gli esecutori materiali del duplice omicidio di Brescia. Si tratta di due stranieri, un indiano e un pachistano. Lo conferma la Questura di Brescia. I due sono stati prelevati a Casazza, nel Bergamasco, e sarebbero attivi nel settore della ristorazione, come lo erano le vittime.
Si tratta delle persone alle quali Francesco Seramondi aveva ceduto la prima pizzeria da asporto «Dolce e Salato», poi fallita qualche mese dopo il passaggio di quote. Le due attività erano nello stesso piazzale, una davanti all’altra. Proprio la rivalità sul mercato, oltre ad accordi economici non rispettati, rappresenterebbero il movente della morte dei coniugi Seramondi. Pare che gli assassini dovessero ancora del denaro alle vittime, ma non erano più in condizioni di pagare. Tra Seramondi e i suoi killer i rapporti iniziarono ad incrinarsi nel 2010 quando un’ordinanza del Comune di Brescia obbligava la proprietà del Dolce e Salato a chiudere alle 22, per motivi di ordine pubblico, mentre la pizzeria da Frank poteva rimanere aperta tutta la notte. Gli agenti della squadra mobile di Brescia hanno recuperato l’arma che ritengono sia stata utilizzata dai due killer. Si tratta di un fucile a canne mozze. Anche lo scooter usato per il duplice omicidio é stato trovato e posto sotto sequestro.
«Abbiamo fermato i due esecutori materiali del duplice delitto della pizzeria Frank. Il presidio dello Stato funziona, è attivo ed è efficace e rafforza il senso di sicurezza e di protezione nei cittadini». Così ilministro dell’Interno, Angelino Alfano, commenta l’arresto degli esecutori materiali del duplice omicidio di Brescia. «Mi congratulo – aggiunge Alfano – con la Polizia e la Magistratura di Brescia per il silenzioso lavoro, incessante e a stretto contatto, che, assieme alla grande capacità investigativa, è stato premiato. Siamo tutti soddisfatti per il prezioso lavoro di squadra perchè abbiamo ottenuto quello che speravamo». (Il Giorno)
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