LA BOLDRINI CON IL CUORE PARTIGIANO E L’INTELLIGENZA CIECA

Attualità

Milano 19 Aprile – Imperdibile l’on. Boldrini che canta “O  bella ciao”, compunta, impegnata, partigiana tra partigiani, la voce che si interrompe perché non sa le parole, il naso arricciato dal piacere, stonata ma convinta…un vero spasso. Finalmente lo staff del suo ufficio stampa sarà contento: l’Istituzione che si fa popolo, la memoria che si fa attualità, nei corridoi della Camera, con i media tutti presenti a commuoversi, a gioire per tanta spontaneità e partecipazione. Una Boldrini fintamente popolana, l’abito dimesso, i gesti misurati perché il gesto è importante, fiero, storico.Laura Boldrini Una vera chicca di comunicazione politica. E’ un gesto che ricorda una pagina gloriosa per molti, enfatizzata da una voluta ed esibita semplicità, ma poi sull’onda dell’esaltazione del momento ha un’idea geniale: sbianchettare la scritta Mussolini Dux dall’obelisco eretto nel 1932 dirimpetto lo Stadio Olimpico. Così, come se una pagina di Storia sgradevole potesse essere cancellata, come se la Storia di oggi non fosse anche il prodotto della Storia di ieri. Un modo di semplificare che dimostra paura, incapacità di razionalizzare gli eventi storici, un modo di restaurare arte ed architettura incomprensibile al buon senso. La Storia, anche se sbagliata, anche se è scomoda, è irreversibile, è la memoria anche di errori ed omissioni, ma è Storia. Abbiamo criticato tanto l’Isis per il fanatismo con cui ha distrutto centri archeologici di inestimabile valore artistico e storico e non vorremmo che per una proprietà transitiva al di là del buon senso, dopo la cancellazione di una scritta che ricorda Mussolini, si pensasse alla distruzione dei simboli architettonici dell’era fascista: l’Eur, la stazione di Firenze, lo stadio di Bologna, lo stadio dei Marmi, gli uffici del Coni, l’accademia della scherma al Foro Italico, il palazzo delle poste di Piazza Bologna, l’intera città di Sabaudia, Villa Malaparte a Capri, la Bocconi a Milano, la Sapienza a Roma, ecc. ecc.

E parlo da antifascista, figlia di antifascisti.