Milano 27 Agosto – Laura Boldrini l’ha detto: «Basta con gli spacciatori di paura», sugli immigrati ovviamente. Quello che Laura Boldrini non riesce a capire è che gli spacciatori di paura esistono perché esiste lei. La madre di Matteo Salvini è lei: la spacciatrice di buonismo. Non esistessero le colate di miele insidioso, quello carico di qualunquismi pericolosissimi, non ci sarebbe spazio per l’urlo becero del leghista-lepenista-marxista.
«Gli “spacciatori” di paura e di demagogia che, un po’ ovunque in Europa, lucrano consensi elettorali chiedendo in modo ipocrita che i rifugiati vengano “aiutati a casa loro”: come se non sapessero che quella casa non c’è più, distrutta dalle bombe o presidiata dagli aguzzini di regime», suRepubblica impacchetta la sua retorica, senza affrontare il problema reale, teorizzando soluzioni possibili. Nessun muro e più accoglienza non sono la risposta, non possono esserlo. Riqualificazioni delle periferie, percorsi inclusivi rigidi e validi, redristribuzione delle risorse, rigorosa selezione alle frontiere e stabilizzazione di quei territori che oggi son sinonimo di morte son solo inizi, qui buttati lì alla rinfusa. Che poi, la signora, finge di scordare che business sia l’immigrazione, quegli uomini trasformati in carne da macello.
La geopolitica, la politica i popoli, le società, l’inclusione e gli Stati sono più complessi di così. Il guaio è che son venuti meno i politici. Allora a una che sfodera buonismo ad ampio raggio, che si tratti di femminismo 2.0 (quello che la donna col velo è libera e le olgettine la degradano) o di ristampare la carta della Camera perché il “la Presidente” invece de “il Presidente” è tutta un’altra storia. Una che parla di equità ma ha uno staff costosissimo, di correttezza e trasparenza ma a certe domande ai giornalisti non risponde mai.
La donna del politicamente corretto imperante, quello che va bene su tutto e per tutte le occasioni, che non dice quasi mai nulla di sostanziale dicendole quasi tutte male. Ecco, lei, la spacciatrice di buonismo è la madre definitiva degli spacciatori di paura. Se si trattassero gli argomenti con menoideologia, se si smettesse di raccontare che tutta l’immigrazione è positiva e si smettesse di fingere che l’islam è un problema, come lo è il terrorismo, i Salvini avrebbero meno agio. Ma tutto questo la Buonista non lo metabolizza. E a pagarne le spese è chi deve sorbirsi lei e i suoi contraltari.
Federico Dato (L’Intraprendente)
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