Per combattere il sovrappeso, smettiamo di contare le calorie

Scienza e Salute

Milano 30 Agosto – Per combattere sovrappeso e obesità occorrebruciare più di quel che si consuma, o consumare meno di quel che si brucia, fate voi. Ma contare le calorie di tutto quello che attraversa le nostre labbra potrebbe non essere il metodo più efficace per garantirci salute e forma fisica. Lo sostengono gli autori di un editoriale comparso su Open Heart, rivista di cardiologia che fa capo al British Medical Journal, secondo i quali si possono ottenere benefici assai maggioriscegliendo con più cura che tipo di alimenti mangiare.

Le persone che decidono di apportare consistenti cambiamenti alla propria dieta possono osservare rapidi miglioramenti nel loro rischio di contrarre malattie cardiache, scrivono i ricercatori. Per esempio, in uno studio su 2.000 sopravvissuti a un attacco di cuore, coloro ai quali era stato consigliato di mangiare pesceavevano meno probabilità di morire durante il follow-up dello studio rispetto a quelli che non avevano ricevuto lo stesso consiglio, con miglioramenti tangibili riscontrati nel giro di pochi mesi dal cambiamento di dieta.

I famigerati grassi trans, al contrario, sono in grado di aumentare i livelli dei marker infiammatori nel sangue di una persona nel giro di settimane, secondo Aseem Malhotra, cardiologo al Frimley Park Hospital nel Regno Unito, e colleghi. Non tutte le calorie sono creati uguali, avvertono gli autori. Bere una lattina di bibita gassata, che contiene 150 calorie, ogni giorno, fa aumentare il rischio di diabete di tipo 2. Invece mangiare una manciata di frutta a guscio al giorno o consumare quattro cucchiai di olio extravergine di oliva, due opzioni che forniscono circa 500 calorie ciascuna, è associato a una diminuzione del rischio di malattie cardiache e ictus.

“Spostare l’attenzione lontano dalle calorie e focalizzarla su un modello alimentare che si concentri sulla qualità piuttosto che sulla quantità di cibo contribuirà a ridurre rapidamente l’obesità, le malattie correlate e il rischio cardiovascolare”, affermano gli autori dell’editoriale, che si conclude così. “Abbiamo prove a sostegno del mantra secondo cui ‘il cibo può essere la forma più potente di medicina o la forma più lenta di veleno‘. Raccomandare una dieta ad alto contenuto di grassi di tipo mediterraneo ai nostri pazienti, agli amici e alle nostre famiglie, potrebbe essere un buon punto di partenza”.

Marta Buonadona (Panorama)

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