Milano 7 Settembre – C’è da crederci: ci si può ammalare della maledizione di Montezuma (dissenteria fulminante) ai festival dell’Unità.
Ma se scartassimo la salamella ? Optiamo per la pizza.
Prendiamo una margherita? E sia. Da “Johnny pizza a portafoglio” .
Il pizzaiolo rosso che non pare però napoletano ma piuttosto afgano, estrae da sotto una panchina un pentolone d’antan, lo appoggia sulla panchina di granito che è dietro il suo stand, rimescola una broda rossa, col mestolo acchiappa della pasta precotta da un contenitore di plastica sempre stanziato sulla panchina, tra zanzare, mosconi, voli di coleotteri , qualche passero in picchiata, caccole di rondini e infine cuoce il tutto sotto un gazebo..
E l’igiene? Un optional. Aspetta la riforma.
Intanto, all’entrata sud, su un albero penzola un sacchetto unto. Concima l’albero un contenitore di platica per cibo, mezzo pieno di pesche marce.. poi i resti di un pasto, maccheroni e sugo…
E intanto, sotto la statua di un austero musico, una famiglia di afgani pranza allegramente con polli d’asporto e frattaglie : i resti di un ristorante blasonato? Pare che i militanti distribuiscano ciò che resta agli immigrati, ma forse è leggenda metropolitana.
I bidoni della raccolta differenziata sembrano l’incubo del festival: sono totem, dovunque, nei prati,sotto le querce, nelle aiuole, persino tra le altalene e i campi giochi: non uno scarafaggio in giro. Il bidone marrone, quello della raccolta dell’umido, troneggia e olezza tra i giochi dei piccini , invade l’aerea delle tate, ogni tanto viene aperto e plaff il salamellatore ci butta del puzzolente olio esausto che esala tra gli scivoli o un polpo marcio che evade e s’arrampica tra le corde delle altalene…..
Non resta che comprarci un aspirapolvere Folletto. Qui sembra di rivedere lo show di Renzi. L’imbonitore promette merabilia e sconti a tasso zero, pagamenti dilazionati in migliaia di rate, giura che il Folletto sconfiggerà la polvere e farà decollare la pulizia della casa, paghi due e prendi tre, l’oratoria fine e sperimentata con successo in altre feste paesane convince tutti.
Sale l’audience. Le offerte sono specialissime. La gente però ascolta e non apre il portafoglio . Il Folletto ha fatto flop, è un cattivo auspicio per il festival nazionale. Forse è stata la maledizione di Indro: qui, al Parco Montanelli, avete infranto il silenzio e mi avete rotto gli attributi , pare dire l’irata statua di bronzo.