Milano 23 Settembre – Dolcificante: si o no? È l’amletico dilemma di quanti anche solo al mattino facendo colazione pensano di risparmiare calorie, salvo poi strafogarsi su brioche alla crema o tortine ripiene. “Se lo zucchero va evitato non è certo per le calorie”, dice Ciro Vestita. Vediamone il perché. Lo ha scritto sulla sua pagina Facebook a mo’ di riflessione l’esperto. E noi lo riportiamo per farne tesoro.
GIOIE E DOLORI – “Fino a pochi secoli fa in occidente si dolcificava solo col miele. Poi dai Tropici arrivò la canna da zucchero diventata monocoltura imperante nei Caraibi post colombiani, il tutto possibile grazie agli schiavi deportati in queste isole da civilissimi (sic!) inglesi e portoghesi. La richiesta di zucchero divenne così imponente da costringere le industrie saccarifere a cercare altre strade. Ci si rivolse quindi alla barbabietola, facile da coltivare e con una grandissima resa. Ma qui iniziano i dolori. Lo zucchero bianco (da barbabietola) nulla ha a che fare con quello di canna. Se, infatti, io incido una canna da zucchero già posso prelevare con un cucchiaino i granuli saccariferi (color bronzo) dalla canna stessa; prodotto quindi altamente naturale. Diversa la derivazione dello zucchero bianco dalle barbe. La poltiglia che si ottiene con la macerazione della polpa di questo ortaggio viene infatti cotta e poi sottoposta ad una serie di trattamenti chimici per sbiancarla. Non solo: lo zucchero bianco ottenuto impennera’ fortemente la glicemia spianando la strada a diabete e obesità.
CHIAREZZA – Puntualizziamo quindi i vari dolcificanti.
Zucchero bianco: prodotto ottenuto con procedimenti chimici che io non amo; è considerato dai naturisti un veleno; in molte bevande alla moda ce n’e’ fino a tre cucchiai.
Zucchero di canna: prodotto migliore da tutti i punti di vista, ma, attenzione, molto zucchero di canna è falso. E’ solo zucchero bianco “brunito”.
Miele: è un capolavoro naturale;talmente ricco di antibiotici naturali che, due anni fa, la Pensylvania State University produsse un lavoro secondo il quale tante tossi infantili (e non) migliorano più con una tazza di latte e miele che con tanti prodotti commerciali antitussivi.
Fruttosio: madre natura non sbaglia mai ,le case agroalimentari spesso; se assumo infatti troppo fruttosio di sintesi rischio la gotta, se assumo fruttosio dalla frutta ho solo benefici; quindi attenzione, anche perché il risparmio calorico è davvero minimo. Il fruttosio ha anche un altro problema: presente in molti the’ alla moda,sembra che dia assuefazione; più se ne beve e più ne vogliamo; alla fine si può diventare obesi.
Stevia: è un dolcificante naturale con poche calorie; utile per i diabetici, ha il vantaggio di reggere le cotture ed utile quindi per dolci al forno etc..
Aspartame: dolcificante di sintesi molto chiacchierato; io non lo uso mai. E’ purtroppo onnipresente in chewingum, caramelle, vasetti per aumentare le difese immunitarie etc.
Roberta Maresci (Il Tempo)
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