Milano senza progetti per il futuro: il caso degli scali ferroviari

Fabrizio c'è Milano

Milano 23 Settembre – Su questo giornale raccontiamo spesso le quotidiane malefatte di questa amministrazione: degrado, mancanza di sicurezza, sprechi.

Ma se solleviamo lo sguardo dalle piccole miserie dei vari Maran, Majorino e compagni, emerge il vero limite di Pisapia: avere ingessato il futuro della città, non avere lasciato un solo progetto per chi verrà dopo di lui.

Milano ha buttato via 4 anni e mezzo per far partire, col peggior progetto possibile, i lavori di M4. Durante tutto il mandato non si è presa alcuna decisione sul dopo Expo: eppure sappiamo dal 2008 che l’esposizione chiude il 31 Ottobre e che bisogna evitare di far marcire investimenti strategici. Ma c’è di peggio!scalo-romana-002

4 anni e mezzo ci sono voluti anche per approvare in Giunta l’accordo con Ferrovie per decidere come trasformare i terreni degli scali ferroviari di Milano: Porta Genova e Romana, Scalo Farini e San Cristoforo, Greco e Lambrate. I giornali come al solito amplificano la propaganda della Giunta che parla di storica decisione. Ma prima di vedere qualche operaio sui binari inutilizzati ci vorranno ancora anni: serve l’approvazione di Regione, Ferrovie e Consiglio Comunale, poi bisognerà vedere se il mercato apprezza le idee per quelle aree. Per carità di patria non affrontiamo il tema del demanio militare, che è ancora più indietro.

Eppure l’accordo con Fs era pronto dai tempi della Moratti. Però Pisapia e l’ex Vicesindaco De Cesaris hanno voluto rivederlo al ribasso, eliminando volumetrie e rinunciando così alle risorse per realizzare 2 grandi progetti strategici che avrebbero cambiato il volto a Milano: la linea metropolitana circolare (“circle line”), da realizzare in superficie sugli attuali binari utilizzati da Fs, e il grande Central Park sullo scalo Farini.

Milano ha buttato via 5 anni, senza decidere, e ci ritroviamo le solite ferite aperte in città. L’ambientalismo della sinistra consiste nel bloccare lo sviluppo, non nel migliorare la qualità della vita. Niente nuovi alberi e nuove metropolitane, ci terremo aree degradate e la promessa di far costruire casette a qualcuno che va ancora trovato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.