Milano 9 Aprile – La notizia è nota: Il PD renziano ha avuto una pensata memorabile che, secondo una logica davvero puerile, dovrebbe essere una gran furbata, cioè quella di far pagare l’iscrizione al partito ai giovani sotto i 30 anni 25 euro anziché 50 con l’omaggio di un biglietto d’ingresso all’Expo. Una vera pacchia per i politicanti o aspiranti tali del PD. Un po’ come andare alla Coop che premia con sconti vari solo i soci perché per i comuni mortali non privilegiati da un tesserino di appartenenza i prezzi sono assolutamente non convenienti. Un PD all’asta per contarsi, far valere i numeri, attraverso un espediente che fa ridere i polli, nel nome della quantità, non certo della qualità, nel segno di un “venghino, venghino” che evidenzia superficialità, opportunismo, grettezza mentale. Quanti si iscriveranno solo per risparmiare 25 euro? E’ evidente che, comunque, gli elenchi degli iscritti più o meno convinti, serviranno a formare le truppe cammellate per altre iniziative, per le Primarie ad esempio, senza dover ricorrere ai Rom ecc. ecc. perché certi modi di taroccare i voti sono stati già scoperti e non è carino riproporli. E nessuno osi dire che il PD non è furbo, accorto, fantasioso. Ha il senso del do ut des, dello scambio, della accoglienza. In tutte le circostanze e in tutte le occasioni, più o meno legali. Sul web, come riferisce Il Giornale, le critiche si sprecano. Con sarcasmo, con ironia, per ridicolizzare un partito che, a Milano con Pisapia, non fa fatica ad essere esilarante in molte occasioni. Eccone alcune: “Chi ce la mette la differenza?“. E chi, invece, ricorda i recenti scandali del Pd a Ischia: “Comperato coi soldi delle cooperative? Spero di no… Magari ci aggiungono anche una bottiglia del vino di D’Alema“. E ancora: “Bella operazione commerciale… ma siete un partito o un centro commerciale?“; “Se compri anche il vino di D’Alema il biglietto Expo te lo danno gratis“; “Alla fiera dell’est per due soldi un topolino…”; “E la batteria di pentole? Ci mancava solo questa“. Le critiche, talvolta, sono pesantissime e pungono nel vivo. “Sono un iscritto al PD – tuona un follower – trovo questa idea assolutamente fuori luogo e destinata a coprire di ridicolo il partito oltre che a farlo esporre a inevitabili sarcasmi e prese per il culo“. Dulcis in fundo: “La realtà pd supera (al ribasso) di nuovo la fantasia…”.
Ed è inutile che il PD precisi “”Il Pd di Milano è in regola con le procedure di rivendita dei biglietti di Expo essendo un rivenditore ufficiale autorizzato come molti altri in città e fuori…” E meno male che è in regola, vien da dire.
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Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano