Milano 3 Ottobre – Renzi ha superato i primi voti segreti. La sua maggioranza no. Verdini ringrazia, la Ditta pure, l’Italia è perplessa. In estrema sintesi, a molte ore dall’alba dell’ultima battaglia sul Senato Federale. A fine settimana possiamo fare i primi bilanci di questo tour de force chiamato voto sulle riforme.
Verdini. Ad oggi l’assoluto mattatore. La maggioranza non c’è e si vede. L’unico ad esserci è lui, con la compravendita di voti più sfacciata degli ultimi venti anni, anche grazie ad una magistratura complice, che osserva benigna le palline sul pallottoliere che passano da una parte all’altra. È la colonna su cui poggia la doppia strategia di Renzi, veder passare la riforma e marginalizzata la minoranza interna. Il prosieguo è abbastanza ovvio, ottenuta la riforma Verdini verrà cortesemente messo alla porta con il suo seguito di impresentabili. Con gli ultimi voti sotto la maggioranza assoluta Verdini sta lanciando un segnale molto chiaro. Fallo e sei morto. Non sappiamo da che parte siano mancati i voti, ma i sospetti più immediati cadono sulla minoranza Pd. Lui può giocarsi tranquillamente le sue carte. Perchè, come Frank Underwood in House of Cards, lui fa la cosa che tutti vogliono. Sposta i voti. Piaccia o non piaccia. Il punto debole di questa caratteristica è che si può spostare solo quello che si ha. E lui i voti, suoi, non li ha mai avuti. Ha bisogno di un dominus. E Renzi non lo vuole. Silvio nemmeno. Cosa succederà da qui a due anni è ignoto. Oggi comunque il Nostro si gode un potere illimitato. Del doman non v’è certezza.
Bersani. Quando Renzi guarda ed il voto è palese sono tutti seduti composti a votare da bravi post comunisti. Quando si spegne la luce e fuori la prateria è silenziosa, spuntano i coltelli. Ancora non feriscono. Ma il bagliore nel buio è inconfondibile. Ovviamente stanno facendo il gioco del gran vizir Verdini, ma potevamo aspettarci qualcosa di diverso? Perdere è la loro vocazione. Perdere male il loro piacere. E anche oggi si sono divertiti un sacco. Hanno rafforzato il loro peggior avversario, ormai interno. Non hanno scalfito Renzi e, soprattutto, non hanno portato a casa nulla. E’ una giornata incredibile. Loro sono felici. Direi quasi realizzati.
MoVimento 5 Stelle. Quando si deve urlare, i loro polmoni non mancano mai. L’ultima delle arrivae se la prende con un Verdiniano perchè le avrebbe mimato del sesso orale. Ho solo un dubbio: accusare il Senatore Barani di sessismo per quel gesto, costituisce o no un’affermazione omofoba? Agli Scalfarotto l’ardua sentenza. Questo è il 5 Stelle.
Lega. Prima colpiscono la corazzata Calderoli, poi saltano a canguro la carcassa. Non vincono un solo voto segreto. Boh, saranno anche le guide del centro destra, ma non mi apre che ci stiano portando da qualche parte.
Renzi. Boh. Seriamente, non si riesce ancora a capire a che punto sia questa riforma, quanti anni ci vorranno per portarla a casa e quindi se il sangue, interno, versato per forzarne l’approvazione sia o meno ben speso. Al momento è piuttosto evanescente, correttamente non vuol rimanere invischiato nelle operazioni di salto della minoranza e lancio dell’emendamento. Però a furia di volar alto a qualcuno potrebbe venir voglia di anticipare la stagione venatoria e divertirsi al tiro al piccione. Buon volo, Presidente. E che l’aria ti sia leggera.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,