Malika Ayane al teatro Nazionale: studio per diventare attrice

Cultura e spettacolo

Milano 12 Ottobre – Naïf, per Malika Ayane, è una sensazione di leggerezza, una continua ricerca di semplicità, tra tradizione e modernità. Due mondi lontani nel tempo che si incontrano nel tour che partirà domani sera dal Teatro Nazionale, dove la bionda chanteuse, milanese d’adozione, con papà marocchino e mamma italiana, mischia eleganza ed ironia, canta, balla e intrattiene il pubblico con siparietti divertenti, accompagnata da una superband di nove elementi. Un live ispirato dal suo ultimo album, «Naïf» appunto, in cui cerca di dare un vestito nuovo alla canzone italiana.
Sembra un tour teatrale diverso dai precedenti…
«Tutto parte dallo spirito naïf, colorato come attitudine. Prima di iniziare questa nuova avventura ho guardato ai concerti di Frank Sinatra, ai varietà degli anni Sessanta, vivaci, frizzanti e coinvolgenti. In questo clima negativo, positività e leggerezza sono un dovere morale soprattutto per chi, come me, fa intrattenimento».
Per farsi un’idea del concerto bisogna guardare il video de «La Tempesta»?
«Sì, l’atmosfera è quella. Ho voluto far vedere che non sono una scopa di saggina e che riesco a ballare anch’io mentre canto. Anche la big band fa la sua parte: la violoncellista, per esempio, suona le grattugie e i campanacci».
Un live quasi cinematografico. Il grande schermo la tenta? 
«A settembre sono stata nella giuria per le colonne sonore alla Mostra del Cinema, ho fatto la dark lady nel noir di mio marito “Tutti i rumori del mare” e la casalinga disperata nel cortometraggio “Perfetta”, di cui ho firmato la sceneggiatura. Sto studiando per fare l’attrice. Aspetto solo un regista che mi adotti. Il cinema mi diverte e non escludo in futuro una carriera d’attrice, ispirandomi a Liza Minnelli, e in particolare a “Cabaret”, dove lei canta e balla alla grande».
Ha collaborato con Fedez, le piace l’hip hop? 
«È un genere che sto studiando. Ho deciso di partire dalle basi, ossia da gruppi storici come Run Dmc e Public Enemy. A Milano non mancano i negozi di dischi per rifornirsi. Io vado da Serendipity e Dischi Volanti»
Per avere successo occorre più disciplina o talento?
«Gli anni di studio di violoncello e con il mio maestro di canto alla Scala, mi hanno fatto capire che la disciplina senza talento può portare a qualche risultato, mentre il talento da solo non basta».

Paolo Caenevale (Corriere)

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