Milano 15 Ottobre – Il sole ha ancora momenti di caldo e di sorriso. Ed è piacevole chiacchierare un po’, giusto per far passare il tempo, per aspettare l’ora di pranzo. Soprattutto in periferia nei quartieri paese dove ci si riconosce, non importa il nome, importa la compagnia. E sedersi per un caffè e una sigaretta è dialogare delle multe ossessive, del ragazzo svenuto ieri alla fermata del tram che è figlio di quella signora invalida, poverino, senza lavoro da mesi…e poi si fa la colletta per un pacchetto di sigarette da dieci che presto non ci sarà più e allora conviene tenere un pacchetto vuoto e poi “dividiamo quello da venti”. E si parla della gatta con la gravidanza isterica, del cane che vorrebbe sempre andare nei prati, della pensione finita, perché dura quindici giorni, non di più.
Discorsi di umana povertà, di inconsapevole emarginazione
Discorsi di condivisione in cui ognuno riconosce le proprie fatiche, le proprie amarezze. E la verità di un cuore che è partecipazione, solidarietà. Non importa l’età, le esperienze negative di una vita difficile, importa la sopravvivenza.
Discorsi di dignità che, a ben vedere, non chiedono aiuto, ma che ti fanno sentire piccola piccola, con la carne e la frutta in casa a volontà.
Maria è andata al Pane Quotidiano perché “Non ti chiedono niente e danno tanta roba e di prima qualità…perché non avevo proprio niente da mangiare..” e con quel tesoro chiede “Avete bisogno di qualcosa?” e distribuisce il pane a Roberta e il tonno a Serena. A me, che ho collaborato alla colletta per le sigarette, un Philadelphia al tonno che è “Veramente buono..e poi sul pane dura un’eternità”. Ma mi fa vedere la scadenza, perché non mi faccia male.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano