Misteriosa risposta di Berlusconi a Renzi

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Milano 20 Ottobre – Alcuni giorni fa Il Fatto Quotidiano Travaglio ha pubblicato una lettera apocrifa di Renzi a Berlusconi. Ci dicono che questa potrebbe, forse, essere la sua risposta.

Caro Matteo,

mi fa piacere risentirti. Anche se solo per lettera. Anche se non sui disastri che stai combinando. Anche senza una parola sul mercato delle vacche. Ma va bene così. La gratitudine non è di questo Mondo. Ci sono un paio di punti della tua lettera che mi rattristano particolarmente. Il primo è che tu di me non abbia capito assolutamente nulla. Io non ti volevo come successore. Nessuno, a parte me, può succedermi. Mi pareva abbastanza chiaro dopo la fine politica di Fini, Casini, Alfano, Fitto e Verdini. Ah, buona fortuna con lui. A me ha regalato Scilipoti. Vedo che non ti sta andando meglio. In ogni caso, il vero problema è che stai sprecando il tempo. Ho vissuto anche io la congiuntura in cui tutti ti amano. In cui puoi toccare il cielo con un dito. Ed anche quella in cui si supera ogni secca, ogni scoglio e qualsiasi voto alla fine si passa. Il vero problema, caro Matteo, è che non dura. Nulla dura in questo paese. A te andrà meglio, dopotutto ti ho aperto la strada. Ma non farci affidamento. C’è in questo paese bello e dannato una grande forza distruttrice, che cerca il leader per il solo gusto di distruggerlo. Guarda me. Guarda lo sforzo, indefesso, cinico e senza tregua che per vent’anni hanno profuso centinaia di persone, giornalisti, magistrati, politici, persone comuni (e considerando queste ultime il conto arriva a milioni) hanno messo per vedermi cadere. Tu stai facendo tutto quello che avrei fatto io senza quest’odio. E’ vero. Ma senza il vero afflato rivoluzionario. Di fondo, caro Matteo, sei più vecchio di me.

Il Jobs Act, per esempio. Quello stramaledetto articolo 18 potevi abolirlo tout court. Tu non hai il mio problema. I sindacati li ho sfiancai io, ridotti su posizioni insostenibili, e tu come sfrutti la situazione? Lo abolisci solo per i giovani. Ma cosa ti hanno fatto di male? Ho capito che sono numericamente irrilevanti. Ma dov’è il genio? Dov’è l’ambizione? Dov’è la grandezza? In un paese di gnomi l’ultimo dei nani è un gigante. Ma tu, figlio mio, non ti ci impegni neppure. La tua gloria è transitoria, si basa sul vuoto che due governi tecnici hanno lasciato. Ma che soddisfazione può dare demolire un monumento funebre a se stesso come Monti? O un giovane con l’animo di un novantenne come Letta? Ovviamente il popolo voleva una sfida più complessa. E con te, magari avrebbe perso. Dai, ce la potevi fare, ti avevo preparato tutto. Avevo umiliato Bersani. Lo avevo ridotto politicamente male. Dai, non è riuscito a batterti nemmeno sul Senato. Ti ho pure soccorso. Mannò, tu non hai proprio quella grandezza che cercavo. Forse ti domanderai qual è la seconda che ti manca.

Ti manca lo spirito rivoluzionario. È l’unico punto debole. L’unica pecca. In tutti questi anni di coalizioni improbabili con socialisti di ogni colore, dopo sondaggi su sondaggi in cui la coscienza liberale Italiana dormiva il sonno del comatoso, io speravo di aver risvegliato una scintilla. Perché credi che abbia lasciato la scena? Perché credi che ti abbia lasciato campo libero in questo lunghissimo anno? Perché Salvini mi sta simpatico? Non scherziamo. Io speravo in un tuo colpo d’ala. Ma ha più visione ed ambizione liberale Brunetta. E con questo ho detto tutto, credo. Sei la mia più grande delusione. Dovrò tornare in campo. Mettere in soffitta il circo equestre che cullava i miei ozi. E mettere in soffitta il circo ti giuro che è difficile. Adesso mi devo preparare a scendere in campo. Fino al nostro prossimo colloquio pubblico. Quando, vestito di nero, con un respiratore rumoroso ed ingombrante, mi sentirai dire…

“Matthew, sono tuo padre”

Fino a quel momento liberalmente tuo

(Forse) Silvio

Non giuriamo sull’autenticità della lettera. Ma mettiamo la mano sul fuoco sulla sua verosimiglianza. Che è la cosa più importante.

 

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