Milano 22 Ottobre – A tutti noi succede di domandarci che fine facciano le nostre segnalazioni. Il degrado. Lo spaccio. I campi Rom, più o meno abusivi. Insomma tutte quelle cose che non finiscono sui giornali, ma pesano sulla vita di chi, come chi scrive e molti di coloro che leggono, vivono in periferia. In Zona 2 c’è una risposta a questa domanda. Ce la fornisce un cittadino qualunque come noi, che però ha a cuore la zona e segue i consigli. Ed è una risposta agghiacciante.
“Da giugno oramai la maggioranza in Consiglio di Zona 2 non discute, se non di rado, le mozioni presentate dai consiglieri d’opposizione su segnalazione dei cittadini, alcune delle quali ho ispirato io stesso, usando la posizione privilegiata in cui mi sono trovato per sostenere le richieste di alcuni abitanti della mia zona. Questioni di sicurezza, viabilità, decoro urbano, degrado… ignorate oramai da mesi per imperscrutabili motivi.”
Otello Ruggeri non perde da mesi un solo consiglio. E di convocazione in convocazione, si ripete lo stesso, stupefacente rito. La maggioranza discute le “sue” priorità. Ed il resto pazienza. Una democrazia fatta di figli e figliastri, in cui della ragionevolezza di una segnalazione non importa a nessuno. Non è che si boccino le proposte eh. Quello sarebbe un passo avanti. Almeno del problema se ne discuterebbe. No, si salta proprio il dibattito. O sei con loro o non esisti. I tuoi problemi non li riguardano. Come avviene questo giochino?
“Un consiglio di zona perennemente in seconda convocazione a causa dei molti consiglieri assenti, che non va mai oltre il discutere permessi a costruire, finanziamenti e patrocini, per poi chiudere le riunioni a causa dello scadere dei tempi o per volontà della maggioranza che fa mancare il numero legale. Una pratica che rende parte dell’opposizione altrettanto colpevole di quanto accade, poiché se non vi fossero suoi rappresentanti costantemente assenti potrebbe tranquillamente sostenere le riunioni da sè.”
Quindi in tutto questo la colpa non è della sola maggioranza. In realtà è colpa di tutti noi. Qui abbiamo scritto della Zona 2 e della battaglia del cittadino Ruggeri. Ma in ogni Zona ce ne vorrebbe uno come lui. Pronto a sacrificarsi gratuitamente per scoprire i buchi dell’amministrazione. Prima che da lì si insinui quel nulla che erode la voglia di partecipare. Di impegnarsi. Di contare. Perché oltre questo confine ci attendono le tenebre della tirannia.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,