«Kissmybike», con un antifurto satellitare nascosto ritrovi la bici rubata

Scienza e Salute

Milano 1 Novembre – A volte subire un furto può arricchire. Tre ricercatori dell’università di Trento, il russo Ivan Minakov e i bielorussi Uladzimir Kharkevich e Nadya Bobova, si sono stufati di chiudere con un lucchetto la propria bicicletta, tornare e non trovarla più. Ma si sono consolati aguzzando l’ingegno: il loro sistema antifurto satellitare per biciclette ha vinto nella categoria Meccatronica il premio D2T Start Cup, il concorso promosso da Trentino sviluppo per startupper under 35, e ora parteciperà alla finale nazionale. Quel che più conta, però, è che il progetto è stato già riconosciuto anche dall’Unione europea. I tre ricercatori lo hanno battezzato «Kissmybike», adattando un insulto in lingua inglese all’odioso e sempre più diffuso furto delle due ruote.

Kissmybike non compare agli occhi dei ladri. Viene installato dentro la bicicletta, in una combinazione di posizioni: telaio, reggisella, mozzo dei pedali o manubrio. Il dispositivo ha dimensioni molto ridotte (7,8 centimetri di lunghezza e appena 2,1 di larghezza) e un peso irrisorio: nessun malvivente, nel maneggiare la bicicletta, può avvertirne la presenza. Il resto è il frutto di una innovativa combinazione di tecnologie mobili e satellitari d’avanguardia che permette di risalire con altissima precisione (l’errore è di pochi metri, sia all’aperto sia in ambienti chiusi) alla posizione della bicicletta. Inoltre il sistema avverte immediatamente il proprietario sul cellulare della rimozione della bicicletta e gli fornisce una tracciatura precisa del percorso della bici dopo il furto. La batteria dura alcuni anni e non richiede ricarica: viene utilizzata solo in caso di furto, perché negli altri casi l’utilizzo di algoritmi smart e un hardware ad alta efficienza non attivano consumi.

Gli altri premi: lezioni di sci sul telefonino

D2T Start Cup ha visto la premiazione di altre due categorie: il premio Green Tre&Partners-Tre Solar è andato a Daniele Basso, 33 anni di Mogliano Veneto (Treviso) ma residente a Trento, che con il ricercatore trentino Luca Fiori ha presentato GreenPeat, una soluzione che sfrutta la tecnologia di carbonizzazione idrotermica (Htc) per la produzione di una bio-torba ottenuta dalla vinaccia esausta, prodotto di scarto delle distillerie. Il premio Trentino Marketing per il «Digital Tourism» è andato invece ad Alessio Antonelli, 24 anni di Verona che, assieme al fratello Fabio, ha ideato iSkier, un portale web (e una app) per la gestione delle prenotazioni on-line delle lezioni di sci completa di diverse funzionalità: dai pagamenti online alla gestione del calendario lezioni per le scuole di sci (58 nel solo Trentino, 402 in Italia) che possono anche personalizzare la piattaforma, fino ad sistema di recensioni che traccia la soddisfazione del cliente. A ogni progetto vincitore è andato un assegno di 5.000 euro.

(Corriere Innovazione)

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