#bellamilano: sì nonostante Pisapia

Fabrizio c'è Milano

Milano 4 Novembre – La sinistra ha un nuovo mantra: il modello Milano. Infangata la sua immagine dal malgoverno di personaggi come Marino, De Magistris, Crocetta e Doria, mentre promette bene anche il Sindaco di Messina, l’operazione di marketing pensata da Renzi punta all’equazione Milano+Expo = sinistra moderna che sa governare.

Naturalmente la grande e libera stampa, che prima promuoveva l’equazione Milano = mafia oggi sta già mettendosi al servizio, promuovendo il nuovo mantra del modello Milano, anche nella sua versione Hashtag Bella Milano, direttamente trasferita dai manifesti del Comune agli opinionisti del Corriere.

L’operazione è subdola. Milano è effettivamente bella ma grazie alla sua storia e alla sua cultura fatta di lavoro, di impresa e di solidarietà sempre declinate con l’aggettivo “privato”. Mai frutto di assistenza e sussidi statali.

Insomma il merito è dei suoi laboriosi cittadini, del dinamismo delle imprese e della generosità del volontariato. Non certo di un Sindaco e di una Giunta fra le piu inconsistenti della secolare storia del Comune.

Se proprio bisogna individuare qualche buona scelta politica, occorre guardare alle Amministrazioni Albertini e Moratti che, ad esempio, hanno approvato le trasformazioni delle Varesine, il restauro di Scala, Castello e Palazzo Reale o a chi ha voluto Expo col suo contorno di finanziamenti per le metropolitane e Darsena.

E, se guardiamo al successo di Expo 2015, 3 elementi balzano all’occhio.

Il primo è che la società organizzatrice ha creduto nella partecipazione delle imprese e nella attività commerciale all’interno di Expo 2015, esattamente il contrario di quanto predicava Pisapia nel 2011 e di quanto lo stesso ha consentito in città.

Il secondo fattore di successo è la pulizia dell’area dove non sono consentiti bivacchi, campi rom, richieste di elemosine, lavavetri, graffiti, occupazioni abusive. Insomma tutto quel degrado quotidiano che la Giunta Pisapia non ha mai combattuto ma che anzi ha spesso contribuito ad aumentare .

Il terzo è la sicurezza che discende dal controllo del territorio, frutto di uno stretto coordinamento tra forze dell’ordine, Vigili e quei fantastici ragazzi dell’Esercito. Si proprio quei militari che fanno cosi paura a Pisapia e alla sua cultura sessantottina.

Allora cari amici di sinistra e della stampa di supporto, Milano è una grande città ben prima e ben oltre Pisapia. Se la sinistra vuole dimostrare qualcosa si faccia un giro in periferia e corregga le sue ricette sbagliate che stanno trasformando Bellamilano in Milanistan.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

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