Un braciere a carbone acceso per scaldarsi: muore così un 25enne, grave l’amico.

Lombardia

Milano 9 Novembre – I due ragazzi egiziani sentivano freddo, di notte, nell’appartamento di Pieve Emanuele, e avevano acceso un braciere a carbone per scaldarsi. Ma non bastava, e allora si sono chiusi dentro la stanza più piccola. Anche le finestre erano chiuse: una trappola mortale. Per uno dei due coinquilini non c’è stato nulla da fare: il giovane, un operaio 25enne, è morto per le esalazioni di monossido di carbonio. L’amico si è salvato soltanto grazie all’intervento tempestivo dei medici, che lo hanno sottoposto al trattamento in camera iperbarica. Le sue condizioni sono gravi, ma non è più in pericolo di vita.

Entrambi non avevano documenti di identità e devono essere ancora identificati. A trovarli sono stati altri operai che, intorno alle 13, hanno raggiunto l’appartamento di Pieve per un appuntamento con i due che, però, non rispondevano al citofono e al telefono. A quel punto, sono riusciti ad entrare nell’appartamento e hanno trovato i due privi di sensi accanto al braciere. Li hanno quindi portati in auto all’Humanitas, ma il 25enne era già morto. (Corriere)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.