Milano 16 Novembre – Riferisce Il Giorno “ Il cinema Orchidea torna a splendere, dopo due anni nell’oblio. Il meraviglioso edificio, in via Terraggio 1, tra Cadorna e Sant’Ambrogio, si erge sui ruderi del Palazzo dei Medici risalente al 15esimo secolo. Il restauro conservativo, che ha ottenuto l’autorizzazione della Soprintendenza archeologica, prevede il recupero della facciata storica e del vecchio chiostro.”
Era un cinema d’essai, un cinema che profumava di cultura, di innovazione, di avanguardia. A due passi dal Bar Magenta era la meta privilegiata per chi volesse capire un autore, per chi volesse essere informato sui movimenti cinematografici. Per poi discuterne, scambiare impressioni, stare insieme. Con la proiezione progressiva delle opere più significative di un regista, di un attore. Ho scoperto al cinema Orchidea la Nouvelle Vague francese, i tagli sapienti di Truffaut, le invenzioni di Godard, la crudezza di Chabrol. Erano gli anni 60 e il disagio giovanile diventava “il tema” dominante di un tempo che si apriva alla ribellione, alla contestazione.
E i capolavori di Ingmar Berman, i suoi viaggi introspettivi, le sue riflessioni sul rapporto uomo-Dio, sul senso dell’esistenza, sulla natura umana.
Non era solo una sala cinematografica, ma l’occasione per capire il tempo, la vita.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano