Ambrogino d’oro: i nomi dei papabili, chi entra e chi esce

Cronaca

Milano 17 Novembre – Potrebbe essere Mina la star della giornata del 7 dicembre a Milano: la cantante è stata proposta per l’Ambrogino d’Oro e lunedì, nella riunione dell’ufficio di presidenza del consiglio comunale, la sua candidatura ha ottenuto il primo via libera da tutte le forze politiche. Il nome della «tigre di Cremona», che ha vissuto a Milano negli anni Sessanta, è stato presentato dalla consigliera della Sinistra per Pisapia Anita Sonego, che finora non ha voluto rendere pubblica la candidatura. Dopo il consenso ottenuto nell’ufficio di presidenza, la candidatura di Mina passerà, con le altre 141 depositate, al vaglio della commissione Benemerenze Civiche che si riunirà a partire dalle 21 di lunedì a palazzo Marino, ma il suo nome è dato per «certo» fra quelli che riceveranno l’onorificenza della città. «È lei – ha sottolineato Sonego – che ha rivoluzionato il modo di cantare, e la canzone è un fatto politico. È stata lei a rompere gli schemi del sentimentalismo e un certo stereotipo della donna. È stata la prima a indossare i jeans in tivù in un’epoca in cui se una donna li metteva veniva invitata a un abbigliamento più consono. Per me è un simbolo del cambiamento». A lla consigliera, che ha provato a contattare la cantante, ha risposto via mail il figlio Massimiliano Pani: «Mi ha detto che Mina è molto contenta della mia iniziativa e delle motivazioni per cui l’ho proposta per l’Ambrogino – ha spiegato – , ma mi ha ricordato che la cantante ha rinunciato alle uscite pubbliche. Probabilmente a ritirare il riconoscimento verrà Pani o la figlia Benedetta Mazzini».

Scompare Sala, in lizza i capitreno aggrediti a Villapizzone

Se Mina figura nel gruppo dei «certi» per il riconoscimento, scompare dall’elenco che sarà proposto alla commissione il nome di Giuseppe Sala, candidato dal capogruppo di Forza Italia Pietro Tatarella. Stando agli orientamenti dei gruppi, il consiglio comunale renderà onore al successo di Expo con la medaglia al capocantiere Romano Bignozzi, candidato dal sindaco Giuliano Pisapia. Consenso per l’étoile Roberto Bolle e per Carlo Di Napoli e Riccardo Magagnin, i due capitreno aggrediti a colpi di machete nella stazione di Villapizzone, proposti da Lega e Fdi. In lizza restano anche, fra gli altri, il dirigente del commissariato di Quarto Oggiaro Antonio D’Urso, colpito dai «no Expo» negli incidenti del Primo maggio, il capo della squadra mobile Alessandro Giuliano, autore degli arresti delle gang dei latinos, Annamaria Bernardini De Pace e Dino Abbascià.

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