Milano 4 Dicembre – C’erano una volta le primarie via web, innovative, creative, pittoresche, divertenti. Per la varietà dei personaggi, per il colore aggiunto di quel qualcosa che poteva definirsi ingenuità o incompetenza…poi la conversione al tradizionale, ad una forma classica di primarie per così dire fisiche, vanto di un partito che a parole si dichiara trasparente e che nei fatti è maestro di intrallazzi. Ma il contatto con la gente, deve aver pensato il Movimento 5 Stelle, può far lievitare il consenso, può creare entusiasmo. Ma sì, imitiamo il PD e dimostriamo che siamo in tanti e che faremo meraviglie, perché il teatro è la nostra passione, perché la grancassa dei media farà da risonanza all’evento. Così non è stato. Ed è stato inutile voler nascondere il numero davvero minimo dei votanti, ma soprattutto è inutile voler sottacere la violenta polemica interna dopo le votazioni.
Claudio Pedrazzini, Presidente di Forza Italia nel Consiglio regionale della Lombardia dichiara: “Beppe Grillo e i grillini lo avevano sempre detto: il Movimento Cinque Stelle è il nuovo che avanza, faremo cose che non avete mai visto. Promessa mantenuta! In soli due giorni il movimento si è trasformato in Partito comandato da Di Maio e Di Battista. Le democratiche e liberali elezioni primarie per scegliere in candidato sindaco di Milano, che hanno visto vincere Patrizia Bedori con ben 75 voti su un totale di 295 elettori in una città di oltre 1.300.000 abitanti sono state investite da una polemica interna così forte da spingere il grillino Antonio Laterza a chiedere di rifarle. Nemmeno nel PD, che fino ad ora era il partito più creativo in materia di primarie, abbiamo mai visto una proposta così strampalata”. Rifarle perché? Perché rosica personalmente o perché rosica tutto il Movimento per la figuraccia?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano