Milano 5 Dicembre – In quel luogo immaginario che il PD crede di governare, l’Italia di Renzi (non ha alcun legame, ovviamente, con il luogo che abitate voi), la sicurezza è una priorità. L’altra sera, nella trasmissione Dalla Vostra Parte, diretta da Del Debbio, me l’ha confermato anche l’onorevole Malpezzi. L’esperta di Lambrate, perchè ci prende il treno, Giovedì sera ha dato spettacolo. Con un Salvini stranamente fuori forma a farsi prendere in giro e noi dalla piazza al freddo senza la possibilità di far notare i due o tre errorucci di logica. L’apertura è stata maestosa. Salvini lancia la bomba: 300 soldati in meno a Milano in piena emergenza terrorismo. Qualcosa a metà tra l’alto tradimento ed il fiancheggiamento del terrorismo, e l’accusa scotta. Ma la Malpezzi non si scompone. Dove verranno dislocati questi militari? Vercelli. La pericolosissima Vercelli. D’altronde Milano non pare così prioritaria no? Vabbeh proseguiamo. Qui Salvini azzanna: ma come, tagliate la sicurezza? Eh no, ribatte la Malpezzi. Mica li abbiamo licenziati quei trecento. Li abbiamo solo spostati. Noi i soldi li mettiamo. Non li togliamo. Qui Salvini mi perde colpi. A Vercelli deve prendere voti, evidentemente. Noi no, quindi possiamo fare un paio di rilievi. Il primo: certo nei grandi equilibri cosmici nulla è cambiato. Nulla si è creato e nulla si è distrutto. Grazie al cavolo, oserei dire. Se concentrassimo tutti i militari in Val d’Aosta, ad Aosta, per la precisione, beh, sapete i risparmi di scala? Una sola grande caserma. Eccetera. Potremmo dire che nulla è cambiato. Salvo renderci ridicoli. Il problema non è il taglio delle risorse. È l’idiozia congenita di credere che i militari a Vercelli siano utili tanto quanto quelli a Milano. È credere che un Ambrogino d’oro dato dieci anni fa ad una comunità Islamica moderata, voglia dire accettare il suk di via Padova. Allora glielo si diede per lo sforzo di integrazione. Oggi possiamo dire, tranquillamente, che quello sforzo e quella comunità hanno fallito. Anche per colpa di chi ritiene che 300 militari a Vercelli valgano quanto lo stesso numero di soldati per le vie di Milano, tipo Via Padova. Ecco VIA Padova. Non Viale Padova. La Malpezzi lo ignora e né Salvini né la Santanchè glielo fanno notare. Troppa fatica.
Secondo tempo. Faccio cursoriamente notare che il valore delle case precipita e che in via Cavezzali ci sono 190 appartamenti, talmente compromessi da un punto di vista di sicurezza pubblica che una settimana fa qui c’erano pure i posti di blocco, mitra spianato e sguardo truce. Eh, ma la Malpezzi ha la risposta pronta. Se via Cavezzali è ridotta così, un colpevole c’è. I proprietari. Hanno subaffittato, non se ne sono curati. Brutta gente, crea degrado. Ah, che brutta gente i privati. Sì, un secondo. Il palazzo in questione era pubblico. Poi qualcuno, non i privati, lo ha venduto all’asta, e se n’è ampiamente disinteressato. O meglio, fino al 2011 ha curato la sicurezza, limitatamente a quanto di sua competenza. Infatti il degrado c’era, ma la minaccia terroristica no. Quella si è formata quando il pubblico ha smesso di sgomberare. Indovinate con chi? Ecco, appunto. Inoltre dire che sono i privati a commettere reati è abbastanza stupido. Chi altri dovrebbe delinquere? Le forze dell’ordine? Non siamo ridicoli. Lo Stato dovrebbe servire per impedire ai privati di delinquere, no? Ecco, per la Malpezzi sarebbe tutto più semplice se la gente si comportasse bene. Ma va? Sul serio? Per fortuna che l’abbiamo fatto deputata. Pensate che danni avrebbe potuto fare se avesse fatto un lavoro onesto.
In conclusione mi domando come sia stato possibile che in studio nessuno l’abbia crocifissa alle sue contraddizioni. Ai suoi non sensi. Ai suoi infiniti salti logici. Alla fine appariva pure sveglia ed intelligente. Ed è questo il cuore del problema. Con tutti gli errori del governo, siamo no a farli apparire dei geni, fallendo nel comunicare. Mai come ora, abbiamo le cose giuste da dire, ma ce ne manca l’abilità. È un problema che si è acuito da quando Silvio Berlusconi non ha più calcato, con la consueta frequenza, le platee televisive. Sarà un caso?
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,