IMU-TASI Milano, scadenza 16 dicembre: chi paga e quanto. Guida al pagamento.

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Milano 9 Dicembre – Il prossimo 16 dicembre scade il termine ultimo per versare il saldo di IMU e TASI. Anche a Milano, proprietari ed inquilini dovranno dunque versare la seconda e ultima rata delle tasse sulla casa.  Ecco dunque una breve guida all’interno della quale trovare le istruzioni utili per il pagamento del saldo

TASI – IMU per la città di Milano : aliquote, detrazioni, calcolo, percentuale proprietari – inquilini, modalità di pagamento e codici tributo.

TASI – IMU Milano: scadenze

Come ogni anno, anche nel 2015, proprietari ed inquilini devono pagare le due imposte sulla casa in due rate:

  • la prima scaduta lo scorso 16 giugno,
  • la seconda in scadenza il 16 dicembre.

TASI – IMU Milano: chi paga

L’imposta sui servizi indivisibili pesa su prime, seconde case e altri immobili. In base alla legge sono obbligati a pagare sia gli inquilini che i proprietari. La percentuale spettante ai primi è differente da città in città e viene dunque stabilita da ogni singolo Comune. A Milano, gli inquilini dovranno versare il 10% del totale, mentre il restante 90% sarà a carico dei proprietari. Nel caso in cui l’importo complessivo della Tasi fosse però inferiore a 12 euro, la Tasi non è dovuta.

Per quanto riguarda invece l’Imu sono chiamati a pagare i proprietari di fabbricati di categoria A/1, A/8, A/9 e relative pertinenze destinati ad abitazione principale; i titolari del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie su detti immobili.

TASI 2015 Milano: aliquote

Per quanto riguarda le aliquote, il Comune di Milano applica le stesse percentuali stabilite nel 2014:

  • aliquota del 2,5 per mille per gli immobili di categorie catastali: A2, A3, A4, A5, A6, A7, nonché C2, C6, C7 se pertinenziali.
  • aliquota del 2,5 per mille per le unità in comodato a parenti di primo grado con reddito fino a 15mila euro, immobili di anziani in case di riposo, casa assegnata al coniuge e immobili di appartenenti alle forze dell’ordine.
  • aliquota dello 0,8 per mille gli immobili inseriti nelle categorie catastali: A1, A8, A9, nonché C2, C6, C7 se pertinenziali.

Per quanto riguarda le case coniugali e relative pertinenze a seguito di assegnazione del giudice dopo provvedimento di separazione, queste ultime saranno soggette a un un’aliquota del 2,5 per mille, ma, come accaduto per l’acconto, il saldo Tasi dovrà essere versato proporzionalmente alle quote di possesso sull’immobile.

IMU Milano: aliquote e detrazioni

Per quanto riguarda invece le aliquote IMU, il Comune di Milano ha stabilito un aliquota generale pari all’1,06%. Sono soggetti a un’aliquota differente:

  • prima casa di lusso (A1, A8 e A9): 6 per mille;
  • seconde case in locazione con affitto calmierato: 6,5 per mille;
  • immobili di start up, di proprietà o in affitto con data di costituzione successiva all’1 gennaio 2013): 7,6 per mille;
  • immobili non commerciali: 8,8 per mille. La stessa aliquota deve essere utilizzata anche se parte dell’ unità immobiliare è indirizzata a uso commerciale, purché i proventi siano destinati all’attività istituzionale dell’ente;
  • seconde case in affitto (gruppo A, escluse a10): 9,6 per mille;
  • negozi e botteghe (C1), di proprietà o in affitto usati per l’attività di impresa o affittati all’esercente: 8,7 per mille;
  • laboratori (C3), di proprietà o in affitto: 8,7 per mille;
  • seconde case occupate abusivamente: 7,6 per mille.

Dall’imposta dovuta per l’immobile destinato ad abitazione principale del soggetto passivo, e relative pertinenze, si detraggono fino a concorrenza del suo ammontare, euro 200,00.

La detrazione è rapportata al periodo dell’anno durante il quale persiste tale destinazione.

TASI Milano: detrazioni

Come per le aliquote, anche per le detrazioni rimangono in vigore le regole stabilite nel 2014 dal comune di Milano che prevedono sconti proporzionati alla rendita catastale dell’immobile. Nel dettaglio:

– 115 euro di detrazione per le abitazioni con rendita catastale fino a euro 300,00

– 112 euro di detrazione per le abitazioni con rendita catastale fino a euro 350,00

– 99 euro di detrazione per le abitazioni con rendita catastale da euro 350,01 a euro 400,00, a condizione che il reddito Irpef complessivo del soggetto passivo, al netto degli oneri deducibili, sia pari o inferiore a 21.000 euro

– 87 euro di detrazione per le abitazioni con rendita catastale da euro 400,01 a euro 450,00, a condizione che il reddito Irpef del soggetto passivo, al netto degli oneri deducibili, non sia superiore a 21.000 euro.

– 74 euro di detrazione per le abitazioni con rendita catastale da euro 450,01 a euro 500,00, a condizione che il reddito Irpef, al netto degli oneri deducibili, non sia superiore a euro 21.000

– 61 euro di detrazione con rendita catastale da euro 500,01 a euro 550,00, a condizione che il reddito Irpef, al netto degli oneri deducibili, non sia superiore a euro 21.000

– 49 euro di detrazione per le abitazioni con rendita catastale da euro 550,01 a euro 600,00, a condizione che il reddito Irpef al netto degli oneri deducibili, non sia superiore a euro 21.000

– 24 euro di detrazione per le abitazioni con rendita catastale da euro 600,01 a euro 700,00, a condizione che il reddito Irpef al netto degli oneri deducibili, non sia superiore a euro 21.000

Il Comune di Milano ha previsto un’ulteriore detrazione di 20 euro per ciascun figlio a carico fino a 26 anni, purché egli abbia residenza o dimora abituale nell’immobile. L’importo complessivo in questo caso non potrà superare i 60 euro. Non si applicano detrazioni se l’immobile è in comodato a parenti di primo grado.

Infine occorre tenere in considerazione che se l’immobile viene usato come abitazione principale da più di un soggetto passivo, la detrazione verrà suddivisa in parti uguali a prescindere dalle quote di possesso.

TASI – IMU Milano: calcolo

Calcolare l’importo della Tasi non è semplice. Il contribuente dovrà partire dalla rendita catastale rivalutata del 5% che verrà moltiplicata per il coefficiente di riferimento:

Per calcolare l’importo della Tasi occorrerà procedere per passaggi. In primis il contribuente dovrà applicare alla rendita catastale una rivalutazione pari al 5%. Il risultato dovrà essere moltiplicato per uno dei seguenti coefficienti:

  • 160 per i fabbricati A, eccezion fatta per la categoria catastale A/10 e per le categorie catastali C/2, C/6 e C/7;
  • 140 per i fabbricati B e inseriti nelle categorie C/3, C/4 e C/5;
  • 80 per la categoria catastale D/5 (istituti di credito, cambio, assicurazione) e A/10;
  • 65 per i fabbricati gruppo D (capannoni, alberghi, cinema, ecc.), ad eccezione degli immobili classificati nella categoria D/5.
  • 55 per i fabbricati C/1 (negozi).

Una volta ottenuto il risultato si dovranno applicare le aliquote stabilite dal Comune. Una volta fatto, basterà sottrarre l’importo versato in acconto per ottenere il saldo da pagare entro il 16 dicembre.

Per quanto riguarda l’IMU anche in questo caso il contribuente deve partire dalla rendita catastale, risultante in catasto al 1° gennaio dell’anno d’imposta, aumentata del 5% e moltiplicata per il coefficiente 160 per i fabbricati classificati nelle categorie catastali A/1, A/8, A/9 e nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7.

TASI – IMU Milano: modalità di pagamento

I saldi di TASI e IMU potranno essere versati:

  • tramite apposito bollettino postale tramite Modello F24.

Nel secondo caso il contribuente dovrà compilare il modello e consegnarlo presso le banche, gli uffici postali e gli intermediari ENTRATEL abilitati (Caf, Commercialisti, ecc).

Il codice tributo valido per il Comune di Milano è F025. A questo si dovranno aggiungere per la Tasi:

  • 3958” per abitazione principale e relative pertinenze.
  • “3959” per fabbricati rurali ad uso strumentale.
  • “3960” per le aree fabbricabili
  • “3961” per altri fabbricati.

Per l’IMU:

  • Abitazione principale e relative pertinenze: 3912.

Il Codice tributo 3912 deve essere indicato anche dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE), già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza.

Vittoria Patanè (International Business Times)

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