Milano 10 Dicembre – Il Piano respinto ieri dal Consiglio Comunale interessa le ultime aree, che possono ancora essere trasformate e utilizzate per ospitare funzioni di cui la città ha bisogno. Per questo è così strategico e la sua bocciatura equivale al de profundis di tutta l’urbanistica impostata dall’ex Vicesindaco Ada Lucia De Cesaris.
L’accordo di programma prevedeva che il Comune autorizzasse le Ferrovie a trasformare le aree di 1.200.000 metri quadri poste vicino allo Scalo Farini, a Porta Genova e Romana a Lambrate e Greco. Le condizioni dettate dal Comune erano una uniforme volumetria bassa e una quota di edilizia convenzionata. In cambio di questo le Ferrovie si impegnavano a investire circa 50 milioni per rimettere a posto le stazioni ferroviarie minori di Milano.
Questo piano cosi minimalista, che però ha comportato ben 4 anni di attesa, era l’esatto opposto del piano elaborato dalla Giunta Moratti: lì si prevedevano volumetrie più alte e una maggiore differenziazione tra singoli scali, ma soprattutto si puntav a consegnare a Milano una cosiddetta “circle line”, cioè una linea metropolitana che utilizzasse binari e stazioni già esistenti tra San Cristoforo, Porta Romana, Lambrate, Greco e Certosa, realizzando quindi un anello di trasporto pubblico attorno alla ciità.
Il Piano bocciato ieri conteneva insomma delle scelte capestro per il futuro della città: 1)rinuncia alla circle line che senza abbattere alberi e con un decimo di quello che è costata la linea 4 dotava Milano di una grande rete di trasporto pubblico che connetteva tutte le periferie 2) rinuncia all’idea di costruire un “Central Park milanese” sullo Scalo Farini in cambio di qualche grattacielo in più 3) nessuna indicazione sullo sviluppo di funzioni pubbliche (ospedali, università, uffici pubblici) su aree super servite 4) scarsissima appetibilità per i privati che dovrebbero comprare i terreni dalle Fs e fare gli investimenti, col rischio di lasciare degradare le zone per altri 30 anni.
Dunque la bocciatura di ieri consentirà alla prossima amministrazione di ragionare senza quell’ideologia dell’indice volumetrico che porta solo mediocri progetti e scarsi risultati per l’interesse pubblico. È piu importante avere un basso indice volumetrico con un po’ di convenzionata per le cooperative oppure più verde, più trasporto pubblico, più case popolari vicino a interventi architettonici più ambiziosi? Sicuramente è più moderno attuare questo secondo schema per guardare al futuro.
Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.