Milano 11 Dicembre – Siamo in tempi d’allarme terrorismo per la prima della Scala sono state prese imponenti misure di sicurezza, ma nonostante i proclami di Granelli, la giunta Pisapia continua a trascurare le periferie. Sono passati più di quattro mesi, da quando, ai primi di agosto, l’Assessore alla sicurezza annunciò che sarebbero state installate più di 300 nuove telecamere per (parole sue): “monitorare quei luoghi solitamente occupate da malintenzionati, incroci o marciapiedi che si prestano meglio di altri a scippi e borseggi, locali pubblici che loro malgrado fanno da punto di ritrovo per chi vive di espedienti”, ma di quanto promesso allora non se ne è ancora vista l’ombra.
Nemmeno quelle previste in via Padova (giusto per segnalare una via particolarmente colpita da problemi di criminalità) sono state installate, eppure, proprio in quella zona i servizi di sicurezza hanno segnalato la presenza di possibili covi di terroristi.
Sappiamo benissimo che gli impianti di videosorveglianza non fermano i terroristi, né i loro proiettili ma sono fondamentali per individuarli, monitorarne i movimenti e prevenirne le azioni. E non dimentichiamo l’importanza delle telecamere per risolvere i casi di criminalità che tanto colpiscono i cittadini della città. Il posizionamento di alcuni di quelli previsti è stato infatti indicato dalle stesse forze di Polizia, probabilmente contando sulla collaborazione del Comune per sopperire, almeno in parte, alla carenza di mezzi cui li costringe il Governo Renzi. Purtroppo, sembra che la giunta, rossa quanto l’esecutivo romano, non intenda riservare loro più attenzione di quanta ne dedica di solito ai cittadini che abitano le periferie.
Ai primi di settembre, Granelli, mentre era al centro di polemiche che gli imputavano di non occuparsi della sicurezza nelle periferie, inviò una (per lui) provvidenziale lettera ai presidenti dei consigli di zona, annunciando l’approvazione dei nuovi impianti, pavoneggiandosi contestualmente per l’aumento di quelli previsti, grazie a risparmi sbucati chissà di dove, “dimenticando” però di precisare i tempi d’installazione. Probabilmente proprio dietro a questa “dimenticanza” si trincererà oggi per giustificare le lungaggini di cui l’accuso, ma ciò non basterà certo ad assolverlo nel caso dovessero avere gravi conseguenze per la città e chi la abita.
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